Ancona-Osimo

Regione, il gruppo Pd Marche spiega «un anno di fallimenti della giunta Acquaroli»

La segretaria regionale Chantal Bomprezzi: «Acquaroli un Pinocchio nel paese dei balocchi. Grave lo scollamento rispetto al mondo reale»

Il gruppo assembleare Pd Marche riunito stamattina

ANCONA – Il gruppo assembleare della Regione Marche del Partito Democratico ha passato in rassegna «Un anno di fallimenti della giunta Acquaroli» stamattina (28 dicembre) alla sala Massi del palazzo delle Marche, presente con tutti i suoi componenti, dal presidente Maurizio Mangialardi alla vicecapogruppo Anna Casini, a tutti gli altri, Andrea Biancani, Fabrizio Cesetti, Manuela Bora, Romano Carancini, Antonio Mastrovincenzo e Micaela Vitri, presente anche la segretaria regionale Chantal Bomprezzi. Il capogruppo Mangialardi ha subito colto l’occasione per condividere il cordoglio per il terribile incidente di ieri avvenuto nell’Urbinate tra un’autoambulanza e un camion, incidente in cui hanno perso la vita quattro persone e poi ha proseguito illustrando il lungo elenco di responsabilità della giunta regionale su vari temi.

«L’abbiamo intitolato un anno di fallimenti in piena continuità con i due anni precedenti – ha attaccato Maurizio Mangialardi –. Un disastro della giunta Acquaroli ormai sotto gli occhi di tutti, lo dimostra il tanto nervosismo che il presidente ha dimostrato in aula. Abbiamo selezionato solo dieci punti, quelli che ci sembravano più gravi, ma avremmo potuto stare qui per ore a elencare la serie quasi illimitata di errori, delusioni, problemi che si stanno manifestando. Parto dalla replica scandalizzata in sede di discussione del bilancio 2024-26 da parte del presidente Acquaroli al parere del collegio dei revisori sul tema delle liste d’attesa che hanno messo nero su bianco le pesantissime criticità della sanità: la replica di Acquaroli dovrebbe invece tener conto della situazione sulle liste d’attesa sugli screening oncologici e per i malati di sclerosi multipla, delle mancate visite dei bambini cardiopatici, dei pronto soccorso che esplodono, dell’edilizia sanitaria in cui neanche un’opera è stata realizzata. E la stessa cosa vale per le infrastrutture, guardate cosa succede nel nostro aeroporto».

«Oppure – ha proseguito Mangialardi – parliamo degli 11 milioni che sono stati tolti al diritto allo studio, si lasciano gli studenti e i giovani senza alloggi e senza borse, ma si foraggia Aeroitalia che cancella i voli in modo unilaterale, accumula ritardi e crea disagi denunciati a più riprese dagli stessi passeggeri. E passiamo ai dati economici, quelli impietosi che certificano per la nostra regione la crescita più bassa d’Italia nel 2023 e crescita zero prevista nel 2024, segno che le inesistenti politiche industriali della giunta Acquaroli stanno portando le Marche a una stagnazione che rischia di trasformarsi in recessione. Per non parlare degli spaventosi dati sulla povertà in crescita vertiginosa nelle Marche e dell’assenza di tutela per gli indigenti a causa di politiche sociali e sul lavoro contradditorie e lacunose. Particolare attenzione lo merita anche il tema della salute mentale. Infine le questioni della sostenibilità ambientale e della parità di genere. In conclusione ricordo la situazione dei 750 sfollati del terremoto di Ancona del 9 novembre 20222 che non hanno ricevuto risposte né da parte del Governo né da parte della giunta: ieri era previsto un incontro con il commissario Castelli che è stato annullato».

Quindi è stato il turno della segretaria Chantal Bomprezzi: «La presenza del Pd delle Marche non poteva mancare: abbiamo il dovere di stare a fianco a chi tutti i giorni porta avanti le battaglie del nostro partito traducendole in azioni concrete. Sicuramente la prima cosa che emerge in questo bilancio di tre anni di amministrazione Acquaroli è che c’è uno scollamento tra il mondo reale e il paese dei balocchi che viene illustrato da questo governo. Da un lato vengono annunciate e promesse risorse e incontri per i terremotati e poi si scopre che quell’emendamento viene bocciato alla finanziaria, da un lato abbiamo i proclami sulle infrastrutture mentre vediamo il governo nazionale che isola sempre di più le Marche, esempio la linea adriatica con il taglio da parte del ministro Salvini. Questi sono solo alcuni esempi che riguardano il paese dei balocchi in cui Acquaroli recita il ruolo di Pinocchio».

Le promesse disattese dalla giunta Acquaroli, in sintesi, secondo il gruppo Pd Marche riguardano 1) le liste di attesa che riguardano la sanità 2) la riorganizzazione del sistema sanitario regionale 3) l’edilizia ospedaliera 4) il piano strategico di rilancio, 5) le nomine 6) il sostegno alle imprese e all’economia regionale 7) l’istituzione della Zes, zona economica speciale, 8) il potenziamento delle infrastrutture per superare l’isolamento 9) il contrasto alla denatalità 10) il rafforzamento di un policentrismo regionale e di un riequilibrio territoriale 11) il lavoro, la formazione e la rioccupazione 12) la cultura 13) l’ambiente.

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