Ancona-Osimo

Quarto Pride delle Marche a Civitanova il 17 giugno. Gli organizzatori: «Almeno 5mila persone»

Pride, numeri in crescita anche nei piccoli territori. «Sta aumentando la convinzione e la forza della cittadinanza su questi temi. Chiediamo di essere ascoltati»

CIVITANOVA MARCHE – Tutto pronto per il quarto Pride delle Marche: quest’anno la manifestazione si svolgerà a Civitanova. L’appuntamento è per sabato 17 giugno, alle 16.30, nel piazzale antistante lo stadio. Il corteo partirà quindi un’ora dopo, verso le 17.30, per attraversare le arterie principali di Civitanova Marche.

Si procederà a piedi, in mezzo a carri, bandiere, musica e canti fino ad arrivare al varco sul mare: qui sono previsti spettacoli artistici e interventi delle varie associazioni. Alle 20 la serata culminerà in una festa alla Croce del sud.

Matteo Marchegiani, Arcigay Comunitas Ancona (Immagine di repertorio)

La faranno da padrone Raffaella Carrà e Loredana Bertè. Immancabili le sue canzoni come Rumore, Ballo ballo e Tanti auguri, mentre di Bertè risuonerà certamente Non sono una signora. Senza dimenticare Lorella Cuccarini, Renato Zero e le star della musica internazionale.

«Abbiamo scelto Civitanova anzitutto perché non è mai stato organizzato un pride nel Maceratese – spiega Matteo Marchegiani, segretario generale di Arcigay Comunitas Ancona – e l’intento dell’organizzazione del Marche Pride si è proposto fin dall’inizio di toccare tutte le varie città delle Marche».

«E poi – continua – questa è una città logisticamente comoda e accessibile, con poche barriere architettoniche. Il percorso che faremo, ad esempio, è in piano e non troppo lungo. Quindi la ragione della scelta è doppia: da un lato andiamo a toccare un territorio nuovo, dall’altro è una città pratica e accessibile».

Ci si attende un mare di persone, fanno sapere dall’organizzazione: «Ci aspettiamo almeno 5mila persone, ma l’auspicio è che il numero possa salire». Questo sarà il quarto pride per la nostra regione, coinvolta ormai sempre più dall’onda pride.

Ma perché, adesso, simili iniziative non si chiamano più Gay pride? Insomma, sempre più spesso si sente parlare di Onda Pride: «Perché non è più il pride delle persone gay, ma il pride di tutte e tutti – risponde Marchegiani –, si chiama semplicemente pride, orgoglio, perché ogni persona Lgbtqia+ deve sentirsi inclusa. Onda Pride, tra l’altro, è il nome di una piattaforma nazionale per mettere in rete tutti i pride d’Italia e noi rileviamo che ogni anno il numero di pride in giro per l’Italia cresce».

E ancora: «Mentre una volta i pride si concentravano soprattutto nelle città più grandi, oggi per fortuna i pride non sono solo nelle città grandi, ma ci sono anche nelle realtà locali. Il ˈMarche prideˈ in termini numerici non era (e non è) equiparabile al ˈRoma prideˈ, che fa un milione di persone, ma è importante avere un pride nel territorio per dare uno spazio di espressione, di libertà e di lotta politica alle persone che – grazie a queste manifestazioni locali – non sono costrette ad andare in una città grande che magari non è la loro. Si sta a casa propria e si ha modo di avere questa visibilità nel posto in cui vivi e lavori tutti i giorni, dove hai le tue relazioni, le tue reti».

Numeri in crescita perché «sta crescendo la convinzione e la forza della cittadinanza su questi temi: i pride crescono perché c’è l’esigenza di conquistare una visibilità per far capire alla politica che le nostre richieste non sono capricci o appelli campati in aria, ma hanno una base, partono dal basso. E chiediamo di essere ascoltati».

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