Ancona-Osimo

Ad Ancona psicosi contagi, le elementari Conero riaprono ma gli alunni restano a casa. L’assessore Borini: «Situazione sotto controllo»

Quattro casi di positività al Covid hanno mandato in dad l'intera scuola elementare Conero di Ancona. Ma al momento del rientro, si presenta solo un'alunna. È psicosi tra i genitori

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ANCONA – I genitori si mettono d’accordo sulla chat di whatsapp per non mandare i figli a scuola. Le elementari Conero di via Tagliamento ad Ancona riaprono, ma una sola bambina si presenta alle lezioni. È quanto accaduto questa mattina nella scuola del capoluogo, dove la scorsa settimana erano stati registrati quattro casi di positività: tre alunni e una docente. La dirigente aveva regolarmente predisposto la quarantena per le classi coinvolte, 6 su 9. E a quel punto, vista la ritrosia dei genitori a mandare i figli a scuola, quelli non toccati dalla misura precauzionale, la dirigente ha preferito predisporre la didattica a distanza per la totalità degli studenti. Ma con la comunicazione che la scuola sarebbe stata riaperta da oggi. 

La sorpresa

Al suono della campanella, però, stamattina non si è presentato nessuno. Anzi, una sola studentessa. «Una cosa del genere non era mai successa» commenta stupita l’assessore comunale alla pubblica istruzione Tiziana Borini.

Tiziana Borini, assessore alle Politiche Educative

Tra l’altro, se dovesse prendere piede questo clima di diffidenza da parte dei genitori, si rischierebbe un effetto a catena per nulla rassicurante. Al momento la preside Maria Costanza Petrini ha predisposto la didattica a distanza per tutti gli alunni assenti. Ma, a quanto pare, da domani dovrebbero fare rientro almeno quelli che non rientrano nella misura della quarantena. Il condizionale è d’obbligo, però. Perché la motivazione che ha spinto i genitori a non mandare i figli a scuola è puramente discrezionale. «Ma se la scuola è aperta – incalza l’assessore – si deve andare». Anche perché lo strumento della dad può essere attivato, come previsto dalla normativa, solo nel caso in cui la classe sia impossibilitata alla presenza per motivi di quarantena o se l’istituto è chiuso per lockdown. Altre casistiche non sono contemplate. Oltretutto si rischia di creare un precedente pericoloso che potrebbe essere preso ad esempio da altri genitori. Dunque tutto sta a non generare una psicosi. «La situazione generale, poi, non è neanche così allarmante» rassicura l’assessore. 

I contagi

Questa mattina l’assessore Borini ha risposto in consiglio comunale ad un’interrogazione del consigliere Daniele Berardinelli in cui chiedeva conto dello stato delle quarantene negli istituti comprensivi del capoluogo. Il quadro che ne è emerso, in effetti, non è poi dei peggiori. «Due classi in quarantena all’istituto Ancona Nord – ha risposto l’assessore – due classi più due mezze classi alle Grazie-Tavernelle e 8 allo Scocchera. Zero in tutti gli altri istituti». Dunque non sembrerebbe il caso di fomentare eccessive preoccupazioni, a quanto pare. «In città la situazione è sotto controllo – replica l’assessore – ma mai abbassare la guardia»

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