Ancona-Osimo

«Toc, toc, signora giustizia dove sei?», protesta in tribunale per un fallimento che non c’era

La Corte di Appello revoca la procedura ma il titolare di una azienda a Camerata Picena non ha ancora riavuto le chiavi dal curatore. Scatta il volantinaggio dei dipendenti da 5 mesi senza stipendio

ANCONA – Il 3 luglio scorso i giudici della sezione fallimentare del tribunale di Ancona avevano dichiarato il fallimento di una società che commercializza prodotti per tabaccherie, a Camerata Picena, la Elio C4. Una società ritenuta sana dal titolare che contro quel provvedimento, ritenuto ingiusto, è dovuto ricorrere in Appello per sentirsi confermare che aveva ragione. I giudici di secondo grado hanno revocato quel fallimento.

A distanza di settimane dalla sentenza che impone alla società di riprendersi la sua attività, il curatore non ha ancora restituito le chiavi e l’attività così non può riprendere. I dipendenti, 4 in tutto quelli diretti e almeno 9 che fanno parte dell’indotto, da cinque mesi sono senza stipendio. Per questo, per protesta, ieri mattina i dipendenti e il legale rappresentante della Elio C4 hanno effettuato un volantinaggio davanti al tribunale, in corso Mazzini, entrando anche al suo interno. «Toc, toc, signora giustizia dove sei? – c’era scritto nel volantino – Possiamo ancora avere fiducia?».

I dipendenti hanno spiegato come il 3 luglio scorso la società è stata dichiarata fallita dopo l’istanza presentata da un unico creditore e per 55mila euro. Il patrimonio della Elio C4 però era superiore alla cifra richiesta. L’udienza in Corte d’Appello si è svolta il 10 settembre scorso e l’11 novembre è stata depositata la sentenza. «La sezione fallimentare del tribunale di Ancona ha gambizzato una impresa in crescita – spiega l’avvocato Gaetano Novara – che dava lavoro a 4 dipendenti assunti a tempo indeterminato e ad almeno 9 agenti. L’istanza di fallimento è stata avanzata da un unico creditore senza che il credito minacciasse la consistenza patrimoniale e la solvibilità della Elio C4.

La protesta davanti al palazzo di Giustizia

Il fallimento è stato pienamente revocato dalla Corte di Appello per mancanza del suo presupposto basilare cioè dello stato di insolvenza». Il legale rappresentante della Elio C4 ha denunciato i giudici fallimentari per abuso di ufficio e calunnia. Dopo il volantinaggio il curatore ha scritto all’avvocato della società per mettersi d’accordo sulla restituzione delle chiavi ad inventario ultimato. I dipendenti attendono ancora che la giustizia faccia il suo corso.

Ma i giorni passano. «Malgrado l’ordine del tribunale e le comunicazioni fatte ai fornitori, il curatore continua a scrivere che l’azienda è ancora fallita e si rifiuta di restituirla al legittimo proprietario», spiega in una nota il titolare stesso dell’attività.

Alcuni dei dipendenti della Elio C4 all’interno del tribunale di Ancona