Ancona-Osimo

I lavoratori del settore edile in piazza. I sindacati: «Sbloccare le opere al palo nelle Marche»

Dalla Quadrilatero all’edilizia ospedaliera, dalla ricostruzione post sisma alla Fano Grosseto e alla galleria di Trisungo. Nella nostra regione ci sono incompiute per decine di milioni di euro e oltre 5 miliardi di investimenti per le opere pubbliche da sbloccare

ANCONA- Dall’uscita Ovest, alla Quadrilatero, dall’edilizia ospedaliera alla ricostruzione post sisma, dalla Fano Grosseto alla galleria di Trisungo.

Nelle Marche ci sono incompiute per decine di milioni di euro e oltre 5 miliardi di investimenti per le opere pubbliche da sbloccare.

In piazza Roma, ad Ancona, sventolano le bandiere di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. Sindacati e lavoratori del settore costruzioni chiedono alla Regione Marche di farsi carico di problemi e ritardi nei vari cantieri e di portarli al Governo. Oggi (15 novembre) la manifestazione nazionale di tutti i settori – edilizia, legno cemento, lapidei, laterizi – per chiedere il rilancio del settore costruzioni per rilanciare il Paese.

Daniele Boccetti, segretario generale Fillea Cgil Marche

«Nelle Marche assistiamo ad uno scostamento tra lavoro effettivo e lavoro potenziale. È importante rilanciare il settore, le opere civili, infrastrutturali e le grande arterie viarie della nostra regione. I casi più eclatanti sono la Quadrilatero e la Fano Grosseto. Ci sono poi altre opere che per un motivo o per un altro sono in ritardo con i tempi di realizzazione oppure del tutto ferme come la galleria del Trisungo – afferma Daniele Boccetti, segretario generale Fillea Cgil Marche –. Investire in edilizia fa bene al Paese e a tutti i settori ad esso collegati. Un euro investito in edilizia cuba un ritorno di 2,5 euro di investimenti».

Tra le situazioni che maggiormente preoccupano nella regione, sicuramente la Quadrilatero. «Poco tempo fa l’azienda ci ha fatto firmare il prolungamento della cassa integrazione. Per noi è stato molto pesante perché già venivamo da una cassa integrazione di 5 mesi. Praticamente abbiamo lavorato una settimana ogni 2-3 mesi prendendo uno stipendio di 800 euro. Come fa un padre di famiglia con una casa e dei figli che vanno a scuola arrivare alla fine del mese?- si domanda Amedeo Cupido, delegato Filca all’Astaldi-. A livello psicologico è dura per gli operai. L’azienda ha detto che a gennaio dovremo rifare la cassa integrazione per sei mesi. Ma dopo questi sei mesi che cosa succederà? Se le opere non partono, che fine faranno i lavoratori? Dove saranno ricollocati?».

i manifestanti

Nelle Marche dal 2008 al 2018 si sono persi 13mila posti di lavoro ed hanno chiuso circa 3mila aziende, le ore lavorate sono passate da 25 milioni a 13 milioni; la massa salari delle 5 casse edili è passata da 225 milioni del 2009 ai 139 circa del 2018. Inoltre, a tre anni dal sisma, solo il 12% circa dei 42mila edifici danneggiati sono stati ricostruiti.

Luca Tassi segretario generale Filca Cisl Marche

«Il cantiere della ricostruzione è stato definito il più grande d’Europa, purtroppo assistiamo ad una ricostruzione molto lenta – dichiara Luca Tassi segretario generale Filca Cisl Marche –. È necessario semplificare i processi autorizzativi, potenziare gli uffici della ricostruzione speciale regionale, fare una ricostruzione di qualità e regolare. Nei pochi cantieri partiti a volte si sono verificati fenomeni di evasione contributiva nei confronti della cassa edile oppure di mancata denuncia dei lavoratori nei nostri enti bilaterali. Crediamo quindi che l’avvio definitivo del settimanale di cantiere insieme al Durc di congruità possano essere due strumenti importanti di lotta la lavoro nero e irregolare».

Le parole di un lavoratore testimoniano situazioni riscontrate nei cantieri del cratere. «Lo scorso anno ho sporto denuncia perché lavoravo per una ditta che teneva gli operai in nero e non ci pagava- racconta un muratore impegnato nei lavori di ricostruzione post sima a Camerino-. Così mi sono rivolto alla Cgil che ha aiutato me e altri lavoratori nella mia stessa condizione. Ora ho trovato una nuova ditta che mi ha assunto e fatto un contratto regolare».

Al termine della manifestazione una delegazione ha incontrato in Regione l’assessore Loretta Bravi.

Luciano Fioretti, segretario regionale Feneal Uil Marche.

«Vogliamo sapere che cosa intende fare la Regione per il terremoto, per sbloccare i lavori e iniziare la ricostruzione.  Vogliamo sapere le iniziative legislative per far fronte a questa situazione che per i lavoratori significa tanta disoccupazione e il ristagno dell’economia regionale» afferma Luciano Fioretti, segretario regionale Feneal Uil Marche.

I sindacati ribadiscono inoltre che per lo sviluppo economico della regione è «fondamentale l’asse “uscita Ancona Ovest, collegamento Porto – SS16”» ed invocano attenzione particolare «su tutti i futuri investimenti per edilizia ospedaliera del territorio».

Gli interventi durante la manifestazione

Nelle Marche le opere ferme al palo sono: Quadrilatero (220 milioni di euro di lavori ancora da realizzare e tavolo di crisi Astaldi aperto al Mise); Nuovo Ospedale INRCA di Ancona (48 milioni di euro e tavolo di crisi CMC aperto al Mise); Nuovo Ospedale Salesi (56 milioni di euro); realizzazione nuova sede ferroviaria Montemarciano-Falconara Marittima (appalto RFI assegnato a Ricciardello da circa 65 milioni di euro); completamento Fano-Grosseto (valore opera circa 310 milioni in attesa del via libera ministeriale); Intervalliva Tolentino – San Severino Marche;  Galleria “Passo del Cornello” (iniziata 24 anni fa, scavata per 500m e lasciata al suo destino…); Svincolo S.S.77 a Civitanova Marche e bretella Macerata-La Pieve; la Galleria di Trisungo (appalto ANAS) a forte rischio incompiuta. In questo caso, il fallimento della Carena, storica azienda del settore, ha determinato uno stallo e un fermo lavorazioni che oramai si protrae dal mese di agosto.

La pesante crisi del settore delle costruzioni, ha già determinato anche la chiusura di alcune principali aziende del mobile e dei materiali da costruzioni  della regione come: Desi Mobili – Sicc – Bizzarri – Gatto – Bontempi – Sifa – Febal – Sacci – Foresi – Dignani.