Ancona-Osimo

Confindustria Marche Nord, Mingarelli: «Per ripartire sì alla finanza ma innovativa». Al via una serie di incontri per le aziende

Pronto il progetto "Ripartire": un ciclo di sei incontri online dedicati agli imprenditori e ai loro collaboratori. «È essenziale garantire adesso la liquidità delle imprese se vogliamo evitare che una volta terminata l’emergenza si verifichino default a cascata»

ANCONA – Per la ripresa ok alla finanza ma innovativa. E per far conoscere alle imprese nuovi strumenti Confindustria Marche Nord organizza una serie di incontri online. «Non possiamo pensare di risolvere un’emergenza con gli stessi strumenti che adottiamo per risolvere i problemi di tutti i giorni: per uscire da una situazione straordinaria occorre mettere in campo strumenti nuovi». Così Diego Mingarelli, delegato al credito di Confindustria Marche e Presidente Piccola Industria Confindustria Marche Nord presenta il progetto Ripartire, un ciclo di 6 webinar dedicato agli imprenditori e ai loro collaboratori con un focus su due asset strategici per aiutare le imprese a far ripartire l’attività: la finanza innovativa e lo sviluppo commerciale.

«Siamo realisti: in questo momento in cui tutte le aziende si trovano ad aver bisogno di liquidità, pensare che le banche siano l’unico interlocutore possibile rischia di diventare pericoloso – dichiara Mingarelli –  Dopo più di un mese e mezzo dalla pubblicazione del Decreto Liquidità sono davvero poche le imprese manifatturiere delle Marche che hanno avuto accesso ai finanziamenti bancari garantiti al 90%. Questo a causa di procedure lente e complesse e di un processo di delibera dei finanziamenti senza alcuna semplificazione».

E aggiounge: «Siamo un Paese eccessivamente bancocentrico e gli imprenditori sono poco abituati a ricorrere ad altre forme di finanziamento. Non voglio dire che le banche non servano più, tutt’altro. Ma credo che oggi più che mai sia necessario aprire le nostre aziende agli strumenti di finanza innovativa, quale nuovo canale per il credito non bancario».

Da qui l’idea di un progetto ambizioso in cui sono stati coinvolti nella prima parte partner prestigiosi come Credimi, October e Nextequity, con cui sono stati siglati appositi accordi con condizioni agevolate per le imprese associate al sistema confindustriale delle Marche. Nel corso dei primi tre webinar previsti per il mese di giugno i partner illustreranno una serie di nuove forme di finanziamento come l’invoice trading (cessione delle fatture on line), il peer to peer lending (finanziamenti rateali on line) e l’equity crowdfunding, fornendo informazioni sul loro utilizzo, evidenziandone vantaggi e svantaggi.

Si comincia venerdì 5 giugno alle ore 17, con gli esperti di Credimi che in 45 minuti illustreranno le soluzioni più efficaci per finanziare la liquidità delle imprese.

Diego Mingarelli
Diego Mingarelli

«È essenziale garantire adesso la liquidità delle imprese se vogliamo evitare che una volta terminata l’emergenza si verifichino default a cascata con conseguenze rilevanti in termini di perdita di posti di lavoro – ha concluso Mingarelli – I dati che ci arrivano sono allarmanti: l’Istat parla di un calo della produzione industriale del 28,4% ed un calo del Pil del 5,4% in termini tendenziali solo nel primo trimestre 2020, flessione mai registrata dal primo trimestre del 1995. Nell’industria, che ha riaperto a inizio maggio, la produzione è calata del 28% a marzo ed è stimata in ulteriore forte caduta in aprile; anche l’export è in sensibile flessione.

La risalita sarà molto faticosa dopo il crollo e molte aziende rischiano di non farcela e noi non possiamo permetterci di perdere un pezzo così importante del nostro tessuto economico: la continuità di impresa non è un elemento di egoismo economico, ma è una componente fondamentale per la coesione sociale della comunità e una base indispensabile per il futuro che andremo a riscrivere e ricostruire».

Ti potrebbero interessare

Gel di Castelfidardo, bilancio 2022 in calo

«Nonostante le difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime e il continuo rialzo dei prezzi la società è riuscita a mantenere la quota di mercato», fa sapere l’ad Aroldo Berto