Ancona-Osimo

Prime nozze gay a Camerano, Rabini lancia la provocazione al parroco

Dopo il caso migranti che ha posto il consigliere di “Operazione futuro” Lorenzo Rabini contro don Aldo Pieroni, il primo torna alla carica su un altro tema che fa tanto discutere

Lorenzo Rabini, consigliere comunale Operazione Futuro e consigliere provinciale FDI-AN (Foto: Facebook)

CAMERANO – C’è un’occasione che rimpolpa la polemica di politica e fede tra Lorenzo Rabini, capogruppo cameranese di “Operazione futuro”, e don Aldo, parroco di Camerano. I due sono stati al centro di una forte polemica nei giorni scorsi per la questione dell’accoglienza migranti, polemica alimentata in particolar modo dal ritrovamento, sull’altare e sul leggio della chiesa dell’Immacolata Concezione, di un articolo di giornale con le dichiarazioni di Rabini contro il parroco e il suo invito all’accoglienza, con su apposto l’adesivo di Forza Nuova.
La celebrazione del primo matrimonio tra due donne in paese sabato 23 settembre, permessa dalla nuova regolamentazione sulle unione civili, riaccende il dibattito tra i due su un altro tema che ancora in Italia fa tanto discutere.

«Mi piacerebbe che la Chiesa locale e il suo rappresentante, don Aldo, riferisse ai fedeli anche di questa prima celebrazione nel nostro paese del matrimonio tra due donne e che potesse su questo farci sapere la sua opinione e quello che ne pensa la Chiesa cattolica». A lanciare la provocazione è proprio Rabini che continua: «Penso che i fedeli abbiano diritto a un commento ufficiale su questo “genere” di matrimoni da parte dell’Autorità ecclesiastica locale e così come sappiamo tutto sul pensiero del nostro parroco in merito all’accoglienza dei migranti, dovremmo conoscere la sua opinione anche su questo aspetto della vita sociale e matrimoniale e capire, se ad esempio, anche per don Aldo la celebrazione delle unioni civili tra individui dello stesso sesso sia una deriva dell’etica e della morale di questa società o se tutto rientra in un fare e agire “moderno” anche per la Chiesa. Ci faccia dunque sapere don Aldo, dall’altare o per mezzo di cartelli (come nel caso dei migranti), il suo pensiero su questi legami che un governo locale così tanto “vicino” alla Chiesa sta celebrando». A oggi nessun commento da parte del parroco.

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