Ancona-Osimo

Ancona, presidio armato davanti agli uffici Enel. «Motivi di ordine e sicurezza pubblica»

Una sorta di scorta armata all'ingresso dei negozi Enel di Ancona, in pieno centro. Il responsabile della filiale: «Alcuni clienti sono in difficoltà, entrano per chiedere pagamenti rateali, ma il clou sarà tra gennaio e febbraio»

Due guardie giurate sorvegliano l'ingresso della sede Enel di corso Garibaldi: a destra, Lorenzo Avantaggiato, dei Rangers

ANCONA – Presidio armato davanti agli uffici dell’Enel per «motivi di ordine e di sicurezza pubblica». Una sorta di scorta armata, statica e in servizio per tutto l’orario di apertura del negozio di corso Garibaldi. Negozio che si trova all’angolo con piazza della Repubblica, a due passi dal teatro delle Muse.

Nei giorni scorsi, in tanti sono rimasti incuriositi dalla presenza di guardie giurate con pistola sul cinturone.

È l’istituto di vigilanza privata dei Rangers ad occuparsi dell’Enel: «L’azienda ha voluto tutelarsi da eventuali lanci di oggetti contro le vetrate dei negozi o da qualcuno che potrebbe adirarsi o agitarsi troppo negli uffici» – spiegano i vigilanti. «Il motivo? Beh, mi pare evidente: credo sia collegato al caro bollette» – precisa Lorenzo Avantaggiato, dei Rangers.

Una guardia giurata dei Rangers sorveglia il negozio Enel di corso Garibaldi

Al momento, fortunatamente, non è successo nulla di preoccupante, ma sembra proprio che il livello di allerta salga. Gli operatori in divisa sono formati per far fronte a qualsiasi tipo di situazione, pronti ad intervenire – se serve – anche in sinergia con le forze dell’ordine. Alcuni dei dipendenti Enel evidenziano come «finora non ci sia stato alcun tipo di problema, ma francamente così – dicono – ci sentiamo più sicuri nel recarci a lavoro e nello stare in ufficio».

Un clima inevitabilmente teso, per via dei prezzi legati al caro energia, ma il clima, fuori dal negozio di corso Garibaldi, appare sereno e piuttosto calmo. La misura di prevenzione sarebbe «stata assunta dalla Control Room di Enel, i vertici – cioè – della sicurezza aziendale».

«I piani alti avrebbero deciso per un presidio fisso dopo aver effettuato un monitoraggio sui siti e aver appurato i luoghi caldi, là dove – quindi – avrebbe potuto verificarsi una maggiore possibilità di aggressioni o di manifestazioni contro il caro bollette» – spiega il responsabile della filiale di Ancona, Roberto Mascitti.

Provvedimenti simili sono stati assunti in tutta Italia, in ogni capoluogo di regione e nei punti a più alta densità di clientela, come a Piediripa (in provincia di Macerata), dove l’afflusso di gente è continuo. L’intento è dunque quello di neutralizzare il rischio di eventuali escalation contro la vertiginosa salita dei prezzi di energia e gas, benché in questi giorni il prezzo del gas sia in lieve flessione.

Roberto Mascitti, responsabile anconetano dii Enel

Che poi, a dire il vero, secondo Mascitti, «il periodo clou del caro bollette è atteso per l’inizio del 2023, in particolar modo a cavallo tra gennaio e febbraio. Infatti, al momento, le temperature ancora miti non invogliano la gente ad accendere il riscaldamento». Ecco, il riscaldamento. È questo il fattore che, secondo Mascitti, incide maggiormente sul costo delle utenze: «Io credo – continua – che saranno le bollette di gennaio e febbraio a far storcere il naso ai clienti. Bollette che si riferiranno ai bimestri precedenti, quindi rispettivamente a novembre-dicembre e a dicembre-gennaio».

«Sono diversi i consumatori in difficoltà che si recano nei punti vendita Enel per chiedere pagamenti rateali e l’azienda, dal canto suo, spinge sull’elettrificazione, in linea con il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza». Ok, quindi, ai pannelli fotovoltaici, o ai climatizzatori a pompa di calore, benché siano investimenti spesso ingenti, che in pochi possono permettersi.

Consigli per risparmiare? «Sul riscaldamento incide la caldaia, ma anche il tipo di edificio che si abita, se ha (o meno) il cappotto termico, o c’è una grossa dispersione di calore. E malgrado qualcuno ritenga migliore il piano cottura ad induzione di quello a gas, beh, non credo sia il fuoco sotto la pentola della pasta a influire in modo decisivo sui costi» – conclude Mascitti.

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