Ancona-Osimo

Preapertura caccia nelle Marche, la Regione va avanti: pioggia di critiche

Nonostante la sospensiva del Tar Marche, la giunta regionale - su proposta dell'assessore Pieroni - tira dritto e si concentra su alcune specie di animali, suscitando però la forte reazione di varie associazioni e del gruppo Possibile

ANCONA – Come annunciato, la Giunta regionale ha confermato la preapertura al 1 settembre della caccia ma solo ad alcune specie di animali, cercando di osservare quindi la recente sentenza del Tar che aveva imposto uno stop ai fucili prima ancora che iniziassero a sparare. Continua dunque il braccio di ferro che l’assessore Moreno Pieroni ha intrapreso a favore dei gruppi di cacciatori marchigiani nonostante anche l’anno scorso la giurisprudenza abbia dato torto alla Regione Marche. E sulla questione interviene anche il gruppo Possibile Marche che stigmatizza il comportamento di Pieroni.

Ma andiamo per ordine. La Regione Marche aveva stabilito la preapertura al primo settembre dell’attività venatoria ripresentando in pratica le stesse normative del 2018 rigettate dal Tar, oggetto di ricorso dalle associazioni animaliste, impugnate dal Governo e bocciate dal Consiglio di Stato. Un nuovo ricorso delle associazioni WWF Italia, Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu), Lega anti vivisezione (Lav), Lega Abolizione Caccia (Lac) ed Ente Nazionale per la Protezione degli Animali (Enpa) aveva portato a una sospensiva decisa dal Tar Marche fino al 18 settembre quando sarebbe arrivato il parere sulla conformità dell’azione regionale rispetto alle norme italiane ed europee.

Ieri, giovedì 29 agosto, mentre le associazioni animaliste parlavano di «vittoria storica», l’assessore Moreno Pieroni aveva già annunciato di voler comunque procedere con la riapertura anticipata della stagione venatoria, focalizzandosi su alcune specie di animali «nel rispetto dell’ordinanza del Tar». E oggi, 30 agosto, è arrivata la conferma: su proposta di Pieroni, la Giunta regionale ha confermato la preapertura al 1 settembre della caccia al colombaccio, cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, che si aggiungono allo storno, piccione e tortora dal collare (specie in deroga già autorizzate in precedenza).
«Una decisione conforme al parere dell’Ispra e conseguente all’ordinanza del Tar che aveva sospeso il provvedimento, rispettosa di una tradizione storica dell’attività venatoria marchigiana. Il percorso fa seguito ai risultati ottenuti anche in materia di utilizzo delle munizioni con piombo nelle zone Rete Natura 2000», ha commentato Pieroni. La delibera approvata dalla Giunta regionale consente, inoltre, l’addestramento e l’allenamento dei cani anche nelle giornate del 7 e 12 settembre, dalle ore 6.00 alle 18.00.

Moreno Pieroni
Moreno Pieroni

Dopo le posizioni critiche di Lac, Enpa, Lav, Lipu e Wwf che hanno preparato una lettera di diffida al presidente regionale Luca Ceriscioli e quella del consigliere regionale Sandro Bisonni, è intervenuto sulla vicenda anche il gruppo regionale di Possibile. «Non sono bastate – si legge in una nota stampa – la sconfitta davanti al Consiglio di Stato e al Tar e le 2 leggi regionali impugnate dal Governo. La Giunta regionale delle Marche e l’assessore Pieroni continuano ad agire in barba alle normative, senza rispetto della biodiversità né attenzione per la tutela della fauna selvatica. Nonostante la sconfitta subita pochi giorni fa di fronte al TAR Marche, con la sospensione delle preaperture (che consentono l’inizio della stagione venatoria due settimane prima rispetto all’avvio nazionale del 15 settembre) la giunta si prepara a ripristinarle con propri atti. Le associazioni ambientaliste hanno più volte sollecitato la giunta a riflettere sul rapporto tra cambiamenti climatici e vita e benessere della fauna. La risposta della giunta e dell’assessore Pieroni è un atteggiamento miope, attento solo alla difesa della categoria dei cacciatori e della “tradizione delle preaperture”. Insomma, da una parte la scienza e la tutela ambientale, dall’altra la giunta regionale, la “tradizione” dell’inizio anticipato della stagione venatoria e la tutela esclusiva degli interessi dei cacciatori. Possibile Marche continuerà a battersi contro un modo di agire irrispettoso della natura e delle normative, che su questo tema da anni fornisce un’immagine pessima della nostra regione».

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