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Hotel House e degrado. Enzo Franchi: «Stiamo cercando di cambiare rotta»

Il nuovo amministratore di condominio del palazzone multietnico di Porto Recanati è al lavoro per risolvere le numerose criticità. Pagata la prima bolletta elettrica, in arrivo quattro porte per chiudere l'ingresso dell'edificio. A breve il bilancio

Hotel House

PORTO RECANATI – «Vogliamo che l’Hotel House imbocchi finalmente la strada giusta». A parlare è Enzo Franchi, l’amministratore di condominio del palazzone multietnico di Porto Recanati, nominato lo scorso 17 novembre. Pensionato 76enne e aretino di origine, Franchi vive al quattordicesimo piano da ormai una quindicina d’anni. Ce la sta mettendo davvero tutta per cambiare le cose all’Hotel House e trovare soluzioni concrete allo stato di degrado in cui versa il condominio da ormai più di un ventennio.

Enzo Franchi
Enzo Franchi, l’amministratore di condominio dell’Hotel House

Fresco di nomina di un incarico che, come tiene a precisare, svolge gratuitamente, in poco più di due mesi sta già mettendo in atto quella che si potrebbe definire una “rivoluzione”: sistemare le criticità presenti nel palazzone “più chiacchierato” delle Marche, a partire dai debiti condominiali fino alla sistemazione degli ascensori, rotti da oltre due anni.

Proprio il 2 febbraio scorso sono terminati i lavori di chiusura dell’impianto fognario che era stato risistemato durante l’estate scorsa con il rifacimento degli scarichi, ma era stato lasciato aperto, privo cioè delle apposite grate. Un lavoro che al condominio è costato circa 3mila euro, pagati grazie al fatto che i residenti hanno iniziato a far fronte alle quote delle spese condominiali. Infatti questo ha reso possibile anche un altro passo importante e significativo nel cambio di rotta intrapreso dalla nuova amministrazione dell’Hotel House, ovvero il pagamento della prima bolletta dell’energia elettrica dopo molto tempo (3800 euro). «Ora – spiega l’amministratore – rimarrebbero da ancora da pagare 291mila euro di spese di energia elettrica e 350mila euro di idriche».
Un condominio enorme certamente non facile da amministrare.

Il giorno di Natale Franchi ha dovuto fronteggiare la rottura della pompa ad alta pressione che porta l’acqua dal nono al sedicesimo piano, un’emergenza che ha costretto i condomini a rimanere senz’acqua per circa tre giorni.
Tra i lavori eseguiti in poco più di due mesi, anche la sistemazione del motore del cancello che regola l’accesso pedonale al condominio, un intervento costato 500 euro circa.

Ben più complesso da risolvere, invece, il problema degli otto ascensori e dei due montacarichi non funzionanti, che costringe ogni giorno i condomini, tra i quali anche bambini e anziani, a salire a piedi per molti piani. Una “bella” fatica tanto che nei pianerottoli capita spessissimo di incontrare dei «capannelli di persone che fanno delle pause tattiche per riposarsi e riprendere fiato, scambiando due chiacchiere fra loro», spiega Franca, una signora di origine romagnola che vive al tredicesimo piano da una decina di anni. «Servirebbero 51mila euro per sistemare un solo ascensore degli otto presenti nel condominio – spiega l’amministratore -. Con questa somma si potrebbero sistemare cinque porte, in modo da poter consentire per diversi piani la salita con l’ascensore, salendo solo poche rampe di scale a piedi, per poi riprendere nuovamente l’ascensore». Un’escamotage che permetterebbe di salire fino al sedicesimo piano, in modo che anche i bambini e gli anziani con difficoltà motorie possano arrivare fino al loro appartamento.

Per riparare gli altri ascensori la spesa sarebbe ancora più ingente visto che, a causa degli atti vandalici a cui sono stati sottoposti, alcuni sono molto più compromessi e hanno anche il motore rotto. Intanto tra oggi e domani (15 febbraio) verranno finalmente installate quattro porte con maniglione anti panico all’ingresso del condominio, dove fino a otto mesi fa l’accesso era regolato solamente dalla presenza di quattro portieri che hanno poi lasciato l’incarico.

Hotel House
Hotel House

«Le persone ora pagano le quote condominiali quote condominiali e questo ci permette di poter cominciare ad affrontare alcune spese», precisa Enzo Franchi. La quota dei condomini “non paganti”, evidenzia l’amministratore, è infatti scesa dal 90% al 60% in soli due mesi. Una bella soddisfazione per Franchi che ha radunato intorno a sé un gruppo di collaboratori costituito un rappresentante di ogni etnia residente nel palazzone.

In questo modo ogni collaboratore si è impegnato a sensibilizzare il suo gruppo etnico al pagamento delle spese condominiali, altrimenti il rischio è quello che il condominio possa perdere l’agibilità per il distacco delle utenze i cui debiti sono molto elevati. «Una spada di Damocle per i condomini» che rischiano di doversene andare dalle loro case. «Ora stiamo preparando il bilancio e contiamo di presentarlo il prossimo 2 marzo», spiega l’amministratore: un’ulteriore passo verso un deciso cambiamento.

«L’Hotel House sta cercando di cambiare rotta – sottolinea Franchi – e i condomini sono tutti impegnati per migliorare la situazione. Hanno capito che è importante farlo e che solo in questo modo potranno avere una vita migliore. Per la prima volta tutte le etnie si sono unite per un obiettivo comune e si confrontano, un fatto che non era mai avvenuto prima».

Altra questione annosa la pulizia delle aree condominiali che viene svolta in maniera volontaria da alcune residenti senegalesi ogni quindici giorni ma, come spiega la signora Franca, «il problema non è pulire, ma educare le persone a non sporcare». «Siamo contenti di accogliere le persone che vengono da fuori – precisa – per farle rendere conto che l’Hotel House non è come viene dipinto».
Da destra, Zac, Otello e sua moglie
Da destra, Zac, Otello e sua moglie
Entrando nel condominio la sensazione è quella di trovarsi di fronte a una comunità unita, come accadeva anni fa nei nostri paesi, quando tutti si conoscevano. È quasi come fare un viaggio a ritroso nel tempo: «C’è solidarietà fra le persone che vivono qui – spiega Franca – anche se non è tutto rose e fori»; però si aiutano fra loro, come accade anche a Otello che ha 73 anni e vive al quattordicesimo piano con la moglie 55enne. «Mi capita spesso di salire con le borse della spesa – racconta Otello – e trovo sempre qualcuno che mi aiuta a portarle fino al mio piano». «Qui siamo come una famiglia», gli fa eco Zac, un residente originario della Tunisia. Un sostegno reciproco che forse tra i vicini delle nostre città è andato un po’ perduto.
Intanto proprio oggi in Prefettura a Macerata si tiene il consueto incontro tra l’amministrazione condominiale e il suo gruppi di collaboratori, il prefetto Iolanda Rolli, i rappresentanti delle forze dell’ordine e il sindaco di Porto Recanati Roberto Mozzicafreddo. Un tavolo tecnico che sta proseguendo già da qualche tempo per arrivare alla soluzione concreta delle numerose criticità presenti nel condominio multietnico.

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