Ancona-Osimo

Porto: l’Autorità di Sistema acquista lo scalo Marotti da RFI

Il Porto antico di Ancona si libera dai tir: allo scalo Marotti sono stati già spostati, in via sperimentale, i mezzi pesanti che prima sostavano al molo Rizzo in attesa di compiere le operazioni di dogana

La firma per l'acquisito dello scalo Marotti (Foto: Autorità di Sistema)

ANCONA- L’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale ha acquistato l’area dello scalo Marotti da Rete Ferroviaria Italiana per un milione di euro. Si tratta di una superficie complessiva di 31mila metri quadrati, un passo importante per il futuro dello scalo dorico che in questo modo, vede anche il porto antico libero dai tir. L’acquisto dell’area è stato formalizzato ieri (25 luglio) e il valore (1.025.000 euro) è stato verificato e regolarmente certificato dall’Agenzia del Demanio di Roma.

Allo scalo Marotti sono stati già spostati, in via sperimentale, i mezzi pesanti che prima sostavano al molo Rizzo in attesa di compiere le operazioni di dogana. Una scelta di razionalizzazione logistica, avviata ad inizio giugno, che ha lo scopo di allontanare i traffici commerciali dalla zona storica del porto. L’atto comprende anche l’acquisto delle due palazzine che insistono nell’ex scalo, già sede della scuola di formazione di Rfi, per una superficie totale di circa 800 metri quadrati, che saranno destinate alle attività doganali necessarie all’imbarco e allo sbarco dalle navi traghetto compiute da Dogana, Guardia di Finanza e spedizionieri.

«Uno dei nostri obiettivi principali era quello di spostare i tir in una zona distante dal centro del porto, più vicina agli imbarchi, con un’incidenza minore del traffico in area portuale introducendo anche concetti di forte innovazione tecnologica– spiega Rodolfo Giampieri, presidente Autorità di Sistema-. Una decisione che permetterà anche un risparmio stimato in circa 60 mila chilometri l’anno di mezzi pesanti percorsi all’interno dello scalo, con evidenti ripercussioni anche da un punto di vista ambientale. Un’opportunità che prosegue, con coerenza, nella progressiva liberazione del molo Rizzo permettendo, senza creare problemi alle aziende e agli imprenditori, una riappropriazione di questa zona da parte della comunità. Il molo Rizzo rappresenta una penisola sul mare da ripensare e dove poter ospitare eventi, iniziative e spazi per l’accoglienza sviluppando nuova economia e nuova occupazione».

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