Ancona-Osimo

Il porto di Ancona si trasforma: demoliti altri 5 silos. L’area riconvertita allo stoccaggio merci

Questa mattina (17 giugno) alle 10.30 sono stati abbattuti con microcariche esplosive altri cinque cilindri di cemento, gli ultimi dei 34 della Silos Granari della Sicilia Srl nel molo sud dell’area commerciale dello scalo dorico. Il prossimo autunno sarà la volta dei 12 della Sai Srl

ANCONA- Volgendo lo sguardo in direzione della Mole la visuale è libera da quasi tutti i silos. Il porto di Ancona cambia volto e prosegue la sua trasformazione per aprirsi a nuove opportunità di sviluppo. Prima il suono della sirena, poi un forte boato e una grande nuvola di polvere si è alzata in cielo. Questa mattina (17 giugno) alle 10.30 sono stati abbattuti con microcariche esplosive altri cinque silos, gli ultimi dei 34 della Silos Granari della Sicilia Srl (a cui è scaduta la concessione demaniale) nel molo sud dell’area commerciale dello scalo dorico. Cilindri di cemento alti 28 metri, costruiti negli anni ’60 nella Darsena Marche per i traffici dei cereali. Le demolizioni sono iniziate a fine aprile e sono state effettuate da imprese specializzate sia con microcariche esplosive sia con abbattimento meccanico. Durante le operazioni sono stati sempre presenti gli organi di soccorso e sicurezza.

«Il concessionario ha ultimato nei tempi previsti (la scadenza era il 20 giugno) le demolizioni dei silos. Ora procederemo con la rimozione delle macerie per liberare il piazzale – spiega Guido Vettorel, responsabile Sviluppo e Promozione Adsp-. Il fronte banchina, già da questa estate, verrà riconvertito per lo stoccaggio merci: container, general cargo e merci alla rinfusa. Il traffico merci sta segnando numeri positivi. Le statistiche sono in crescita, è importante rispondere anche con la disponibilità di spazi così da aumentare le attività dello scalo e quindi i benefici economici e occupazionali».

Guido Vettorel, responsabile Sviluppo e Promozione Adsp

Vettorel ricorda anche che «il fenomeno pulverulento era previsto nel progetto. Tutti gli organi competenti preposti alla sicurezza e salute pubblica hanno verificato l’assenza di materiali pericolosi».

Dei 46 silos totali da abbattere ne mancano 12, quelli della Sai srl, alti 44 metri. Le demolizioni avverranno sicuramente dopo l’estate, passata la stagione turistica e quindi di maggior traffico passeggeri e traghetti.

«Siamo in attesa, da parte del concessionario, del progetto di demolizione che seguirà lo stesso iter di questo impianto e quindi dovrà essere approvato dalle amministrazioni competenti in ambito della conferenza dei servizi» riferisce Guido Vettorel.

Il porto di Ancona si trasforma. Con l’abbattimento dei silos entro la fine dell’anno verrà liberata la banchina di 350 metri, con un retro banchina di 33 mila metri quadrati, che insieme all’area ex Bunge, sulla quale si procede per l’acquisizione di ben 49 mila metri quadrati, si creerà uno spazio complessivo di 82 mila metri quadrati. Una delle ipotesi, che sarà vagliata nel nuovo piano regolatore, è quella di trasferire i traghetti passeggeri in questa area. Ciò consentirebbe di abbattere le reti nel porto antico.

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