Ancona-Osimo

Porto di Ancona, le misure per prevenire la diffusione del Coronavirus

Il Comitato di igiene e sicurezza del lavoro dello scalo dorico si è riunito per per discutere e informare su quanto si sta facendo per l'emergenza Covid-19, coerentemente con le indicazioni nazionali

Il porto di Ancona

ANCONA- «Al primo posto la tutela della salute pubblica. Il porto di Ancona, come sistema, lavora assieme per affrontare compatto e dare risposte concrete e condivise alla non prevedibile situazione dovuta al coronavirus».

È questa la linea comune emersa dal Comitato di igiene e sicurezza del lavoro del porto di Ancona, convocato su iniziativa dell’Autorità di sistema portuale in accordo con Asur Marche. Un incontro promosso per discutere e informare su quanto si sta facendo per la prevenzione della diffusione del Covid-19, coerenti con le indicazioni nazionali, e cogliere osservazioni e suggerimenti da parte dei presenti.

Nello scalo dorico, al terminal biglietterie, nelle sale d’attesa e ai varchi di accesso sono stati installati distributori di gel disinfettanti ed è stato affisso il decalogo del ministero della Salute sulle norme di comportamento consigliate sul coronavirus. L’Autorità di sistema portuale ha inoltre incrementato le attività di pulizia e di sanificazione anche di tutti i bagni pubblici e sono state date indicazioni al personale di vigilanza e a quello di assistenza ai passeggeri sulla base del decalogo e delle circolari del ministero della Salute.

«Dal confronto è emerso che, a livello nazionale, i porti si stanno coordinando per condividere comportamenti omogenei con l’applicazione delle indicazioni del ministero della Salute, l’adozione dei dispositivi di protezione individuale e i disinfettanti e l’esposizione di materiale informativo sul coronavirus – spiega l’Adsp -. Particolarmente importante l’osservanza della richiesta obbligatoria della “libera pratica sanitaria” per tutte le navi che entrano nel porto allargata, in questo periodo, a tutte le provenienze non solo dai Paesi extra Schengen. In pratica, il comandante certifica la provenienza della nave e lo stato di salute del personale e dei passeggeri a bordo. Sulla base di questa documentazione il medico del porto valuta e rilascia il nulla osta sia all’attracco sia allo sbarco».

La riunione del Comitato di igiene e sicurezza del lavoro

Il Comitato ha discusso anche di come questa vicenda possa influire sull’economia, non solo portuale, e si incontrerà nuovamente entro 15 giorni.

«Il sistema-porto reagisce in maniera unitaria a questa situazione non prevedibile – ha detto Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale –, si lavora tutti insieme per affrontare questo delicato momento in modo compatto, pronti a rispondere a tutte le indicazioni dei vari ministeri tenendo comunque presente che al primo posto c’è il tema della tutela della salute pubblica».

Hanno partecipato alla riunione del Comitato, che è un organismo consultivo già esistente che opera nel campo della prevenzione e della tutela per la sicurezza e l’igiene del lavoro in ambito portuale, oltre al presidente Giampieri, il segretario generale Matteo Paroli con il responsabile della sicurezza, Matteo Cerioni, il comandante del porto di Ancona, contrammiraglio Enrico Moretti, i responsabili della sicurezza delle imprese portuali, il medico della sanità marittima Francesco Balestra, Patrizia Perticaroli dell’Asur Marche, i rappresentanti dei sindacati, degli operatori e dei servizi tecnici portuali.

Venerdì mattina l’Adsp ha convocato l’Organismo di partenariato della risorsa mare, in cui sono rappresentati tutti i soggetti economici e dei lavoratori del porto, per un ulteriore confronto e approfondimento su questo tema. Sul sito dell’Authority si possono trovare tutte le indicazioni e aggiornamenti.

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