Ancona-Osimo

Il Popolo della Famiglia: «No all’apertura dei negozi che vendono cannabis light»

Dopo Ancona, Falconara e Senigallia anche a Jesi è in arrivo un nuovo punto vendita di prodotti a base di canapa. Il PdF è contrario alla liberalizzazione della droga ed esprime tutte le sue preoccupazioni

ANCONA- Il Popolo della Famiglia della provincia di Ancona si schiera con fermezza contro l’apertura dei negozi che vendono cannabis light. Dopo Ancona, Falconara e Senigallia anche a Jesi è in arrivo un nuovo punto vendita di prodotti a base di canapa.

«Questi esercizi commerciali costituiscono una violazione della legge che non ha in nessun modo liberalizzato la vendita di sostanze stupefacenti. Inoltre, secondo il parere di autorevoli ricercatori, costituiscono una minaccia alla salute di tutti ma soprattutto dei più giovani- commentano i referenti locali del Popolo della Famiglia-. I negozi in questione si basano su un buco normativo: la legge vieta la vendita di cannabis il cui contenuto in principio attivo (THC) sia superiore allo 0,6%, quantità oltre la quale è considerato avente un effetto stupefacente. Ma non permette esplicitamente la vendita di prodotti con contenuto di THC inferiore. Non possiamo affermare che la legge in questione sia stata redatta in modo equivoco proprio per permettere l’apertura di questo tipo di negozi, ma il sospetto è forte. Il sospetto infatti è che la legge 242 del 2016 sia semplicemente il grimaldello che permetterà a breve la vendita della droga – per chiamare le cose con il loro nome – senza limitazione di contenuto in principio attivo».

Il Popolo della Famiglia da sempre è contrario alla liberalizzazione della droga. «Riteniamo folle il principio secondo il quale la legalizzazione della vendita di sostanze stupefacenti toglierà mercato agli spacciatori. Riteniamo invece che la liberalizzazione aumenterà sempre più il consumo di sostanze psicoattive, la cui libera vendita costituirà come è facile immaginare un incentivo all’acquisto».

Dati alla mano, il PdF esprime tutte le sue preoccupazioni. «Come dimostrano recenti ricerche quasi 800.000 studenti italiani (15-19 anni) fanno uso di droghe (studio Espad Italia, Istituto Fisiologia Clinica, CNR). Sempre secondo lo stesso studio i giovani iniziano a sperimentare la cannabis per passare poi a stupefacenti sempre più pesanti. Dobbiamo chiederci se è questo il futuro che vogliamo per le nuove generazioni. L’Italia, già vittima di una denatalità gravissima, continua a perdere numerosi giovani (e non giovani) per comportamenti trasgressivi almeno in parte legati al consumo di stupefacenti.

L’accettazione sociale della droga percepita a seguito dall’apertura di questi negozi farà sì che i consumi di stupefacenti si diffondano sempre più e coinvolgano un numero sempre maggiore di ragazzi. Questo perché la droga “light” non sarà altro che il primo passo, per molti giovani, per entrare nel mondo del “proibito socialmente accettato” e passare poi con un piccolo salto nel mondo delle droghe pesanti».

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