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Ponte dell’Immacolata nelle Marche: buoni segnali per alberghi, ristoranti e shopping, anche se pesa il caro energia

Il giro di affari c'è, sentendo sia le associazioni di categoria che i commercianti. Oltre agli hotel, anche ristorazione e shopping respirano aria di ripresa

I mercatini di Natale ad Ascoli Piceno

ANCONA – Ponte dell’Immacolata all’insegna del movimento nelle Marche, nelle strutture alberghiere si lavora anche se pesa il caro energia. In linea generale il turismo riparte dopo le due stagioni invernali segnate dalla pandemia, un buon segnale per l’economia regionale, anche se in alcune strutture alberghiere è arrivata qualche disdetta subito dopo le scosse di terremoto del 9 novembre scorso, al largo della costa marchigiana.

Emiliano Pigliapoco, presidente regionale Federalberghi

Il giro di affari c’è, sentendo sia le associazioni di categoria che i commercianti. Oltre agli hotel, anche ristorazione e shopping respirano aria di ripresa. Una bella boccata di ossigeno, anche se sulla ricettività pesa il caro energia.

A trainare le prenotazioni negli hotel sono soprattutto i mercatini di Natale che fungono da attrattore del turismo. «Le città che hanno organizzato mercatini natalizi sono le più richieste – spiega il presidente di Federalberghi Marche Emiliano Pigliapoco – , ma si tratta prevalentemente di turismo locale. Il terremoto purtroppo ha influito: nel mese di novembre, dopo le scosse sono arrivate alcune disdette da parte di gruppi».

Simone Iualé
Simone Iualé

«Il lavoro c’è in albergo – dice Simone Iualè titolare dell’Hotel La Rosa dei Venti a Monte San Giusto, dove ha anche un ristorante e un concept store di abbigliamento uomo, donna e bambino – non ci possiamo lamentare, ma il salasso dei rincari ha eroso il nostro margine più della pandemia. In hotel abbiamo prenotazioni anche dalla Lombardia. Anche nel ristorante abbiamo movimento per questo ponte, le prenotazioni ci sono e siamo già pieni anche per Natale».

L’imprenditore evidenzia che «le persone hanno voglia di uscire, di tornare alla normalità: hanno bisogno di riprendere le vecchie abitudini che erano state cancellare dalla pandemia». Anche nel negozio c’è shopping, ma la stagione degli acquisti per quanto concerne l’abbigliamento invernale, risente del clima più caldo che si è protratto oltre la metà di novembre, come anche del Black Friday.

«La stagione invernale è partita in ritardo – spiega Iualé – a causa del caldo e quindi molti hanno approfittato del Black Friday per gli acquisti, anticipando anche i regali di Natale. Adesso molto si muoverà a gennaio con i saldi, ma in linea generale sono molto soddisfatto di come stanno lavorando le strutture, sia l’hotel, che il ristorante e il negozio, vedere gente che ha voglia di riprendersi i suoi spazi ci da ottimismo e voglia di fare».

Giorgio Tucci

Nonostante il caro vita turisti e marchigiani non rinunciano alla gita, fuori porta o fuori regione, né a concedersi un pranzo o una cena al ristorante o di lanciarsi nello shopping.

«Ci sono sicuramente più prenotazioni rispetto agli ultimi due anni – spiega Giorgio Tucci titolare e chef del Ristorante della Rosa di Sirolo e componente del Comitato Q+ che raggruppa un gruppo di operatori e imprenditori della Riviera del Conero  -: siamo sicuri però che non dobbiamo fare riferimento agli ultimi due anni che sono stati disastrosi».

«In ogni caso – conclude Tucci – quest’anno c’è sicuramente più movimento anche se il caro energia e i rincari delle materie prime purtroppo vanno a ledere sia sul cliente che sul nostro margine di guadagno».

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