Ancona-Osimo

Politiche 2022: Ancona, exploit di Fratelli d’Italia. Il Pd tiene botta, ma trema 

Da fischia il vento a cambia il vento è stato un attimo. Ad Ancona rimonta la destra. Fratelli d'Italia col fiato sul collo del Pd

Giorgia Meloni
Giorgia Meloni ad Ancona

ANCONA – Una sonora batosta, non c’è che dire, per il centrosinistra. In particolare per il Pd cittadino, seppure il risultato elettorale dei Dem non si discosti molto da quello ottenuto nel 2018 (25%). Infatti se da una parte è vero che la percentuale sia rimasta più o meno la stessa, quindi facendo constatare che ci sia stata una sostanziale tenuta a livello cittadino, è altrettanto vero, però, che il partito di Giorgia Meloni nel capoluogo ha fatto incetta di voti schizzando da un risicato 4,69% del 2018 al 24,84% (Camera) fino a toccare vette del 24,99% al Senato scalzando il Pd dal primo posto. 

La rimonta

Una rimonta, quella di Fratelli d’Italia, che in città ha tutto il sapore della vittoria. Cosa che lascia presagire anche un immediato riflesso sulle prossime amministrative del 2023. Infatti con la Regione a guida FdI, è molto probabile che anche il nome del candidato sindaco di Ancona per il centrodestra fuoriesca dalle sedi del partito della Meloni. Ad ogni modo, prendendo come parametro i voti alla Camera, ad Ancona il Pd rimane il primo partito (25,02%) con 11.703 voti.  Mentre FdI segue con 24.84% (11.619 voti). Il discorso si inverte andando a guardare i risultati al Senato dove FdI svetta al primo posto (24,99% con 11.694 voti) e il Pd subito dietro (24,48% con 11.453 voti). Il resto del ranking, pur cambiando di pochi decimi percentuali sulle preferenze ai restanti partiti, il posizionamento alla Camera e Senato non cambia.

Gli altri partiti

Il M5S si aggiudica il terzo posto del podio: 14.78% con 6.912 voti alla Camera e 15,02% con 7.028 voti al Senato. Subito dietro la rivelazione di questa tornata elettorale, Azione-Italia Viva che alla Camera colleziona l’8.91% con 4.168  voti e al Senato 8,97% con 4.195 voti. In picchiata la Lega che esce stordita dalla competizione elettorale perdendo una quota importante di voti rispetto al 2018 e si ferma al 5.12% con 2.395 voti alla Camera e 5,13% con 2.402 voti al Senato. Trend negativo anche per Forza Italia che dimezza i voti della precedente tornata elettorale e arriva al 4.39% con 2.052 voti alla Camera e 4,41% con 2.065 voti al Senato. L’alleanza tra Verdi e Sinistra Italiana strappa un 4.34% con 2.031 voti alla Camera e 4,29% con 2.005 voti al Senato. Non migliora la performance del 2018 +Europa che mantiene il patrimonio del 3%: alla Camera tocca il 3.25% con 1.521 voti e al Senato 3,53% con 1.651 voti. La new entry di Gianluigi Paragone, Italexit, prende il 2.5% con 1.168  voti alla Camera e il 2,53% con 1.182 voti. L’esordio di Unione Popolare di De Magistris fa il 2.06% con 964 voti alla Camera e l’1,93% con 905 voti al Senato. Subito dietro arriva Italia Sovrana e Popolare con l’1.36% (638 voti) alla Camera e l’1,26% con 591 voti al Senato. Il Partito Comunista Italiano si attesta all’1.15% con 537 voti alla Camera e all’1,2% con 562 voti al Senato. Il partito di Murizio Lupi, Noi Moderati, fa lo 0.89% con 416 voti alla Camera e lo 0,91% con 428 voti al Senato. Vita 0.71% con 334 voti alla Camera e 0,67% con 313 voti al Senato. Impietoso il risultato del partito di Luigi Di Maio, Impegno Civico, che all’inizio della campagna elettorale puntava a strappare il 3%. Ad Ancona ha portato a casa lo 0.42% con 197 voti alla Camera e lo 0,4% con 189 voti al Senato. Chiude la classifica Alternativa per l’Italia – No Green Pass che alla Camera e Senato ha preso lo 0.27% con 124 voti.

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