Ancona-Osimo

Giornata contro lo Spreco Alimentare, Eliantonio (Fdi): «Ridurre la Tari a chi dona cibo»

Domani (5 febbraio) il consigliere protocollerà una mozione in cui impegna la giunta dorica a «prevedere benefici fiscali per gli operatori commerciali che consegnano alle associazioni di volontariato generi da distribuire ai bisognosi»

Angelo Eliantonio, consigliere comunale di Fratelli d’Italia

ANCONA – Domani, 5 febbraio, si celebra la Giornata nazionale contro lo spreco alimentare e, per il consigliere comunale di Fdi Angelo Eliantonio, anche ad Ancona è arrivato il momento di affrontare concretamente il problema. «Domani – spiega Eliantonio – protocollerò una mozione per favorire l’immediata attuazione, anche ad Ancona, della Legge 166/06, che consente ai Comuni italiani di poter ridurre la Tari alle attività commerciali (ristoranti, strutture turistico-ricettive, supermercati) che donano le loro eccedenze alle associazioni di volontariato che, a loro volta, le distribuiscono ai bisognosi nelle nostre città».

Secondo un recente studio di Coldiretti, il costo determinato dagli sprechi alimentari ogni anno in Italia ammonta a 12,5 miliardi di euro da ripartire, percentualmente, tra consumo (54%), ristorazione (21%), distribuzione commerciale (15%), agricoltura (8%) e trasformazione (2%). Secondo quanto riporta il Rapporto 2018 dell’Osservatorio sugli sprechi Waste Watcher di Last Minute Market-Swg, lo spreco domestico di cibo in Italia ammonta a 36 kg annui pro capite.

«Nelle Marche sono 41 mila le persone che non possono permettersi un pasto al giorno – dichiara Eliantonio – fra loro persone che non riescono ad arrivare alla fine del mese, anziani costretti a mangiare la pasta senza condirla, famiglie mono reddito, persone con un lavoro precario e padri separati. La fascia d’età che fa più fatica a mettere un pasto in tavola è quella che va dai 45 ai 55 anni. Si tratta di persone che hanno perso il lavoro e che non riescono a ricollocarsi a livello occupazionale. Accanto a questi c’è anche il disagio giovanile non solo legato alla povertà, ma anche alle disabilità: ragazzi che prima erano sostenuti dalle famiglie e che oggi hanno bisogno dell’assistenza degli enti caritativi. Per questo protocollerò domani la mozione».

Il testo impegna la giunta a «prevedere benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari agli indigenti attraverso la riduzione della tari da parte dei Comuni in proporzione alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti oggetto della donazione». «Noi rappresentiamo una destra sociale e popolare, che deve tutelare la parte più debole della nostra comunità nazionale e cittadina continua il consigliere – ed è per questo che non possiamo rimanere a guardare.

Anche nella nostra città c’è una crescente richiesta di sostegno agli uffici comunali e alle locali associazioni di volontariato da parte delle fasce sociali più deboli della popolazione per soddisfare i bisogni primari, tra cui l’alimentazione, ed è necessario contribuire fattivamente alla riduzione dello spreco alimentare in sostegno dei più deboli della nostra comunità locale. Un sostegno materiale e culturale verso chi non ce la fa e al contempo il risveglio di un senso comunitario soffocato dall’indifferenza e dall’individualismo dei nostri tempi. Con questa mozione chiediamo all’amministrazione Mancinelli di adottare i provvedimenti necessari per modificare il “regolamento per la disciplina dell’Imposta unica comunale” e consentire la riduzione della tari per gli operatori commerciali che consegnano alle associazioni di volontariato il cibo da distribuire ai bisognosi. Chiediamo anche di definire un regolamento attuativo e di realizzare e animare una adeguata campagna di informazione con il coinvolgimento di associazioni, operatori commerciali e cittadini».

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