Ancona-Osimo

Poliambulatorio del Viale: disavventura per una signora in carrozzina. «È una vergogna!»

L'anziana, accompagnata dalla figlia e dal genero, si è recata nella struttura in pieno centro ad Ancona per fare un elettrocardiogramma. All’arrivo, l’amara sorpresa: montacarichi rotto, ascensore troppo stretto e ostacoli

La signora in attesa di riuscire a prendere l'ascensore del poliambulatorio al Viale

ANCONA- Montacarichi rotto, ostacoli nel percorso, ascensore troppo stretto. La visita al poliambulatorio del Viale della Vittoria si trasforma in un incubo per una signora sulla sedia a rotelle. Ieri (10 settembre), l’anziana, accompagnata dalla figlia e dal genero, si è recata nella struttura in pieno centro ad Ancona per fare un elettrocardiogramma. All’arrivo, l’amara sorpresa.

«All’ingresso c’è una scala molto ripida quindi chi è in carrozzina deve utilizzare il montacarichi per arrivare all’ascensore – racconta Fabio Mecarelli, genero dell’anziana-. Il fatto è che il montacarichi è guasto, e da quanto ci hanno detto non funziona da tempo, per cui ci hanno suggerito di passare da un ingresso secondario che si trova vicino agli uffici dell’anagrafe e che si raggiunge costeggiando il marciapiede. Da non credere: davanti a noi una serie di paletti che impediscono il passaggio con la sedia a rotelle. Così io e la mia compagna abbiamo dovuto far scendere mia suocera, poi ho fatto scavalcare la carrozzina. L’alternativa sarebbe stata percorrere una discesa posta sulla destra ma era troppo ripida.

Finalmente arriviamo a prendere l’ascensore nel seminterrato e scopriamo che è troppo stretto quindi la sedia a rotelle non ci entra. Non abbiamo voluto utilizzare la vecchia carrozzina in dotazione al poliambulatorio e così, io e la mia compagna abbiamo tenuto con forza mia suocera in piedi dentro l’ascensore e la carrozzina piegata. Come se non bastasse nell’atrio sono stati lasciati, voglio sperare appoggiati solo per qualche istante, dei rifiuti ospedalieri. Sono molto amareggiato e penso se dovesse capitare una simile disavventura ad una persona con disabilità senza accompagnatori. È una vergogna!».

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