Ancona-Osimo

Poesistere: versi al di là delle sbarre

Presentato mercoledì scorso, presso il carcere di Montacuto, il libro con i testi vincitori del concorso "Poesistere", che ha convolto i detenuti della Casa Circondariale di Montacuto e della Casa di Reclusione di Barcaglione

Presentazione presso il carcere di Montacuto, del volume che raccoglie le poesie dei 12 detenuti vincitori

ANCONA – Parole che aprono gli animi ed escono dalle sbarre. Sono quelle delle poesie che i detenuti dei due istituti di pena di Ancona, la Casa Circondariale di Montacuto e la Casa di Reclusione di Barcaglione, hanno scritto per il concorso di poesia “Poesistere”. Ovvero, la poesia al servizio dell’esistenza.

Un progetto che, organizzato dall’Officina associazione culturale Onlus di Ancona e promosso dal Rotary Club Ancona Conero con la collaborazione del Rotary Club Ancona 25-35, è giunto alla sua conclusione con la presentazione, mercoledì 15 marzo presso il carcere di Montacuto, del volume che raccoglie i testi dei dodici vincitori. Alla presentazione, hanno partecipato la direttrice dell’istituto di Montacuto, Santa Lebboroni, il personale educativo e della sicurezza dell’istituto, esponenti del Rotary club, alcuni allievi del liceo Savoia, i membri dell’Officina e, ovviamente, le persone private della libertà personale che, attraverso la parola scritta, hanno avuto la possibilità di liberare e comunicare emozioni e storie.

Il progetto si è costituito in più fasi. Dopo i laboratori di scrittura creativa nei due istituti di pena, svolti nei mesi scorsi dai membri de L’Officina, una giuria ha valutato tutte le poesie prodotte e ha decretato i 12 vincitori. La giuria era composta dal professor Antonio Luccarini, dall’avvocato Ekaterina Piazzolla, dall’Ombudsman delle Marche Andrea Nobili e da Gianfranco Paci, vice presidente del Rotary Ancona-Conero ed emerito preside della Facoltà di Lettere di Macerata.

Non solo. Il progetto ha coinvolto attivamente anche gli studenti del liceo scientifico Savoia che hanno conferito un attestato di riconoscimento a quella che, tra le 12 vincitrici, era secondo loro la poesia migliore. Una partecipazione, questa degli studenti, che ha permesso loro di capire, dalle parole crude dei detenuti, cosa significhi vivere un’esperienza di carcere e ha consentito di riflettere sui concetti di errore, colpa, pena e reinserimento sociale. Anche i giovani del Rotaract Ancona Riviera del Conero premieranno con una targa l’autore della poesia che hanno giudicato più bella. Il vincitore sarà premiato nella cerimonia che si terrà ad aprile presso la casa di Reclusione di Barcaglione, dove sarà presentato per la seconda volta il volume. Un ponte di collegamento, il libro, tra il dentro e il fuori, un veicolo di messaggi, pensieri e parole. La parola, dunque, torna ad essere non solo creatrice della realtà, ma anche e soprattutto mezzo di definizione di se stessi. Un monumento che resta irremovibile sulla carta e che sta a ricordarci sia la fallibilità umana, ma anche la potenza e il desiderio di cambiamento.

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