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Pillola abortiva, scontro Saltamartini-Bora. L’assessore: «Viva la 194». La dem: «Ha smentito se stesso»

Botta e risposta sulla pillola abortiva tra l'assessore alla Sanità della Regione Marche e la consigliera regionale del Pd in merito all'applicazione delle linee guida ministeriali per l'impiego nei consultori

Pillola abortiva Ru486
Pillola abortiva Ru486

ANCONA – Si accende nuovamente nelle Marche la polemica intorno alla RU 486, la cosiddetta ‘pillola abortiva’. Il tema è stato al centro di una interpellanza presentata in Consiglio regionale dalla consigliera del Pd Manuela Bora in merito a dichiarazioni che l’assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, avrebbe rilasciato alla stampa il 15 settembre, circa la possibilità di somministrare la Ru486 nei consultori fino alla nona settimana.

«Nelle Marche si applica la 194, si applica la somministrazione della pillola Ru486 fino alla nona settimana secondo le prescrizioni dei medici. Viva la 194 e il percorso che ha portato a una legge di civiltà» ha detto Filippo Saltamartini, che dal 25 ottobre ha assunto anche l’incarico della vice presidenza della giunta regionale, dopo l’elezione alla Camera dell’ex assessore Mirco Carloni.

Filippo Saltamartini, assessore regionale alla Sanità

Secondo l’assessore alla Sanità, la Legge 194 «ha eliminato la piaga degli aborti clandestini per cui miglia di donne sono infaustamente cadute. È una legge validata anche dal corpo elettorale con il referendum del 1981. È chiaro dunque che l’aborto è un potere che le donne possono esercitare, quale disposizione appunto del proprio corpo, un moderno habeas corpus».

«La direttiva del Ministero della Salute del 12 agosto 2020 che garantisce la somministrazione della pillola Ru486 fino alla nona settimana (prima era fino alla settima) non può essere in dubbio, considerato il potere affidato allo Stato dalla Costituzione di individuare i principi della materia» ha detto l’assessore alla Sanità, spiegando che la Giunta e la maggioranza consiliare regionale «non vogliono né possono mettere in discussione l’efficacia dei provvedimenti normativi, tra cui si collocano le circolari per le amministrazioni e gli Enti che si occupano di sanità. La legge 194/1978 si occupa anche della tutela della maternità».

A tal riguardo ha rimarcato che «con il Fondo Famiglia lo scorso anno abbiamo stanziato un milione di euro prevedendo anche interventi a sostegno della nascita e l’adozione di figli: i beneficiari complessivamente sono stati 454 (151 donne che avrebbero potuto abortire per ragioni puramente materiali e 199 ragazze madri e 104 famiglie che hanno scelto il percorso dell’adozione)».

La consigliera regionale del Pd Manuela Bora

La replica della consigliera del Pd Manuela Bora non si è fatta attendere: Forse «è Carnevale, ogni scherzo vale» ha detto la dem attaccando Saltamartini per l’«inversione a ‘u’». Secondo la dem «Saltamartini ha smentito se stesso, ciò che per due anni ha raccontato ai marchigiani e cioè che la Regione Marche non è vero che può non applicare le linee guida (ministeriali sulla RU486 nei consultori, ndr), ma di fatto lo sta già facendo». «A poco serve arrampicarsi sugli specchi con le ‘mani unte’ come ha fatto oggi – ha detto Bora parlando con i giornalisti – , dicendo “Viva la 194”, se poi la 194 non viene applicata».

La consigliera del Pd ha annunciato per novembre «un tour nei consultori per vedere se effettivamente ciò che ha detto l’assessore Saltamartini è vero e quindi che nella nostra regione la circolare del ministero della Salute è self executive, e quindi si applica in automatico, se così non fosse dovrà spiegare a tutti perché non è stato capace di renderla operativa». Inoltre ha aggiunto: «sto prendendo contatti con la Rete 194, con la Conferenza delle donne: saremo in tanti a verificare la concreta applicazione della Legge 194».

L’obiezione di coscienza

Sul fenomeno dell’obiezione di coscienza con l’Area Vasta 4, in cui ad esempio «la quasi totalità dei medici è obiettore di coscienza», la Regione «è intervenuta creando convenzioni con le altre Aree Vaste (in questo caso Av3). Nelle Marche nel 2022 (fino alla scorsa settimana) sono state effettuate 932 interruzioni di gravidanza, di cui 108 farmacologiche (11,6%). Nel 2021 sono state complessivamente 1254 di cui 162 farmacologiche (12,9%) e nel 2020, anno di insediamento di questa Giunta nel mese di ottobre, erano state 1477 di cui 141 farmacologiche (il 9,5%)».

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