Ancona-Osimo

Pignataro: «Il porto è futuristico, sicuro e competitivo»

A colloquio con il nuovo Capo del Gruppo Ormeggiatori del porto dorico che si occupa della sicurezza della navigazione. Questa sera alle 21.15 il Gruppo sarà presente all'inaugurazione della Fontana di Cucchi e rimuoverà il telo bianco che al momento la copre

Da sin. il vice Capo Grupo Luca Cesarini, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale Rodolfo Giampieri e il neo presidente degli ormeggiatori Antonio Pignataro

ANCONA – Il nuovo Capo del Gruppo Ormeggiatori del porto è Antonio Pignataro. Già da anni parte dell’organico, ha preso il posto dell’uscente Stefano Tricoli che ha lasciato il gruppo ormeggiatori, per collocamento in pensione, dopo 30 anni al servizio del porto dorico. Il nuovo Capo Gruppo, già Sottufficiale del Corpo delle capitanerie di porto, era stato nominato ormeggiatore il 6 dicembre 2000, data dalla quale aveva rivestito sia la carica di consigliere che di Vice Capo Gruppo.

Da sin. il nuovo Capo gruppo Antonio Pignataro e il comandante del porto Francesco Saverio Ferrara

Pignataro, il Gruppo si occupa della sicurezza della navigazione, un compito difficile e di grande responsabilità. Quando è nato e com’è il vostro lavoro giorno per giorno?
«Il Gruppo Ormeggiatori del porto dorico è nato circa 70 anni fa, quando l’allora comandante del porto raggruppò alcuni marittimi per garantire lo svolgimento in piena sicurezza delle operazioni di ormeggio e disormeggio delle navi. Ancora oggi è questo il servizio che svolgiamo sia nello scalo dorico che presso le strutture della Raffineria Api di Falconara Marittima. Oggi il gruppo è formato da persone professionalmente qualificate che, accedute tramite concorso, sono responsabili della sicurezza della navigazione in ambito portuale su disposizione dell’Autorità Marittima. Al momento siamo in 14, numero deciso dal Ministero e dal capitano del porto in relazione al traffico, abbiamo 4 natanti (due per la navigazione da altura e due battelli portuali) e due autovetture per i servizi portuali. Oltre alla ricerca della massima efficienza del servizio c’è una costante e continua formazione professionale e siamo in continuo aggiornamento. Sono 5 anni che facciamo una formazione a distanza con corsi riconosciuti dal Ministero dei trasporti e dai sindacati».

In tre parole come descriverebbe il porto?
«Innanzitutto futuristico, considerate le nuove proposte che sono al momento al vaglio dell’Autorità marittima e portuale. C’è un progetto di potenziamento delle banchine che guarda al futuro. Il porto dorico poi è sicuro e competitivo sia per quanto riguarda le utenze sia per i servizi che offre».

L’amministrazione punta a ricucire il rapporto tra porto e città. Come coniugare le esigenze del porto con l’apertura alla cittadinanza?
«Il porto è un rifugio naturale per le navi ed è necessario garantire la sicurezza della navigazione e l’imbarco e lo sbarco di merci e passeggeri. Se a ciò si aggiunge la riqualificazione del porto antico con la possibilità di passeggiare fino alla Lanterna rossa, credo sia un’ottima scelta. L’importante è che non venga precluso il compito principale di un porto che è quello di acquisire i traffici. Il porto delle Marche è la prima azienda regionale e aprire aree all’interno del porto alla cittadinanza non deve andare a discapito del lavoro. Negli ultimi tempi vedo comunque che questa sinergia funziona ed è positivo che il rapporto tra città e mare si stia ricucendo».

Il telo che copre la Fontana dei Due Soli

Per riqualificare ulteriormente il porto antico, questa sera alle 21.15 ci sarà l’inaugurazione della Fontana dei Due Soli di Enzo Cucchi.
«Il Gruppo sarà presente all’inaugurazione perché è stato incaricato di rimuovere il telo bianco che al momento copre la fontana. Siamo rappresentati del mondo del lavoro del porto, posso dire anche i suoi custodi, e siamo molto contenti di essere stati chiamati».

Quanto è sicuro il porto di Ancona?
«La navigazione è sicura. L’apertura al pubblico è invece costantemente un’insicurezza. La parte del porto dove possono entrare tutti è un’area “libera” come il resto della città e ciò rende quella parte più vulnerabile».

Come sta andando la situazione dei traffici nella prima parte del 2017? Il porto è in buona salute?
«Registriamo segnali positivi, ma in questo semestre è ancora prematuro fornire dati, perché ancora non è chiuso. L’anno scorso abbiamo registrato un aumento dei passeggeri e anche un lieve incremento delle merci. Spero che resistano le linee tradizionali, per la Grecia e la Croazia, e che i dati superino o almeno confermino l’andamento dell’anno scorso».

Cosa è cambiato con la Riforma dei Porti di Delrio? Nella nuova Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico, il Porto di Ancona ha incluso anche i porti di Pesaro, San Benedetto del Tronto, Pescara e Ortona.
«Per Ancona non cambia nulla e neanche per gli altri porti, anzi ci si guadagna per il fatto di essere uniti in un territorio più ampio. La riforma è positiva perché si difende maggiormente il territorio e si disperdono meno energie. La riforma ha anche tutelato il Gruppo Ormeggiatori perché ha riconosciuto ulteriormente le nostre figure, essenziali per i servizi di sicurezza della navigazione».

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