Ancona-Osimo

Pasqua all’insegna dei rincari: uova, colombe e pizze di formaggio più salate

Secondo l'Osservatorio Federconsumatori i prodotti legati alla tradizione pasquale quest'anno costano +9,8% rispetto allo scorso anno. Cna evidenzia che i rincari interessano soprattutto i prodotti industriali

ANCONA – Uova, colombe, pizze pasquali ma anche pizze di formaggio, i rincari colpiscono i prodotti legati alla tradizione pasquale che quest’anno sono più ‘salati’. Federconsumatori evidenzia un incremento del +9,8% rispetto allo scorso anno.
«I prezzi seguono un andamento differenziato a seconda della tipologia e del canale di vendita – spiega Serena Cesaro di Federconsumatori Ancona – . A segnare gli aumenti maggiori sono gli ovetti, la colomba farcita e la pizza pasquale, che aumentano, rispettivamente, del +19%, del +51% e del +34%».

Per quanto riguarda le modalità di festeggiamento, la tendenza rilevata da Federconsumatori è quella improntata alla prudenza: «Le famiglie non rinunceranno a pranzi e a viaggi, ma con un atteggiamento più attento a contenere le spese e improntato al fai da te – prosegue -. Una famiglia su 4 trascorrerà il pranzo di Pasqua o di Pasquetta fuori casa, minore la percentuale di coloro che si preparano a partire (1 su 7) anche se in aumento rispetto allo scorso anno».

Il direttore di Cna Ancona Massimiliano Santini evidenzia che ora che la pandemia ha allentato finalmente la sua morsa e i costi energetici sono sotto controllo, «registriamo la tendenza da parte delle persone di voler rispettare quelli che sono i riti pasquali anche a tavola, con l’acquisto dei prodotti tipici, che però scontano incrementi di prezzi».

Cna però rileva che i rincari su uova, colombe e pizze pasquali «interessano soprattutto la catena industriale, mentre nelle imprese artigianali, come pasticcerie e forni, è meno rilevante». Nonostante il caro materie prime incida maggiormente sulle attività artigianali, osserva, «queste hanno più bisogno di farsi conoscere e quindi stanno assorbendo la quota di incremento». «Una responsabilità sociale» da parte degli imprenditori del gusto, l’invito di Santini è quello ad acquistare nei piccoli negozi e a far restare le risorse sul territorio.

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