Ancona-Osimo

Pasqua mordi e fuggi, sul Conero c’è chi prenota per una sola notte. Ristoranti verso il sold out

Soggiorni brevi e incognita meteo. Ad Ancona e dintorni il turismo di Pasqua è ancora prudente. Mentre i ristoranti planano verso il tutto esaurito

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Una foto del ristorante Tajamare di Senigallia d'estate

ANCONA – Sarà una Pasqua caratterizzata da soggiorni brevi. I telefoni degli alberghi squillano a ripetizione, ma dall’altra parte della cornetta c’è chi s’informa per la toccata e fuga di un paio di giorni. Addirittura anche una sola notte. Ma rispetto agli ultimi due anni, che con la pandemia la Pasqua è stata praticamente blindata e con i pranzi take away, non c’è proprio confronto. Dunque gli operatori delle strutture ricettive cercano di vedere il bicchiere mezzo pieno. Mentre per i ristoranti le prenotazioni per il fine settimana di Pasqua si mettono bene, ma c’è sempre l’incognita meteo a tenere gli operatori col fiato sospeso

La ripartenza

Da nord a sud, gli alberghi della riviera cominciano a riempire le camere. Le prenotazioni arrivano, per carità. Ma sono tutte per soggiorni brevi. «Addirittura c’è chi chiede di fare anche una singola notte – racconta Anna Maria Ciccarelli, presidente dell’associazione albergatori Riviera del Conero – per l’impennata vera e propria dobbiamo aspettare fine maggio o i primi di giugno». Ad ogni modo, meglio poco che niente.

«Di questi tempi, negli ultimi due anni, stavamo con le braccia conserte, dentro un lockdown devastante – commenta Alberto Tassi, albergatore di Senigallia e presidente di Asshotel Confesercenti Marche – quindi siamo sicuramente in una fase di netto miglioramento». Però, a quanto pare, è proprio cambiata la dinamica del turismo di prossimità. E di sicuro influisce anche la crisi economica che si sta abbattendo sulle tasche dei cittadini. Ad ogni modo «non c’è più il turista che prenota con largo anticipo – continua Tassi – e il flusso di Pasqua si divide in tre fasce: quello del last minute in base al meteo, i gruppetti di amici che si organizzano sotto data e quelli della prenotazione anticipata. Ed è proprio quest’ultima tipologia che quest’anno è venuta a mancare». 

La Pasqua a tavola

Situazione differente, invece, per i ristoranti che, seppure a passo lento, procedono verso il sold out. Ma sempre con l’incognita meteo dietro l’angolo. «Si comincia a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel – tira un sospiro di sollievo lo chef Elis Marchetti che gestisce il ristorante del Conero Golf Club – per Pasqua le prenotazioni stanno arrivando. E le prospettive per l’estate sono piuttosto buone». Infatti le feste primaverili sono da sempre, per le strutture ricettive, il lancio verso la stagione estiva. «I segnali per la ripresa ci sono tutti – continua lo chef – ma è anche vero che la crisi economica che stiamo vivendo sta mettendo i bastoni tra le ruote a tutti, anche al popolo dei vacanzieri». Quindi è sicuro che tutti baderanno alle spese, ma alla vacanza non si rinuncia. «Se non altro la fine dello stato d’emergenza ci ha aiutato a mettere un po’ più di serenità – aggiunge Marchetti – abbiamo bisogno di riaprire le porte delle nostre attività senza troppi problemi. Noi ci siamo. Adesso aspettiamo che arrivino i turisti». 

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