Ancona-Osimo

Pasqua, Acquaroli: «Dopo la pandemia una nuova emergenza: l’accoglienza dei profughi ucraini e l’incertezza per la crisi economica»

Il presidente della Regione Marche e l'assessore alla Protezione civile hanno parlato dell'emergenza umanitaria generata dal conflitto in Ucraina e della crisi economica. «Dobbiamo restare fiduciosi, la tempra dei marchigiani farà la differenza»

Francesco Acquaroli, presidente della Regione Marche

ANCONA – «Dopo la pandemia siamo di fronte a una nuova emergenza, sempre molto importante, che coinvolge le Marche, l’accoglienza dei profughi che arrivano dall’Ucraina e il timore e l’incertezza dovuti alla crisi economica e alle conseguenze che stanno vivendo i cittadini». A dirlo è il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, parlando a margine del Consiglio regionale con i cronisti che gli chiedevano previsioni in vista della Pasqua.

Il governatore ha sottolineato «il momento difficile», ma anche il fatto che «Pasqua è il momento della resurrezione e della speranza. Dobbiamo restare fiduciosi ed essere anche consapevoli che la tempra dei marchigiani, anche in questa situazione, farà la differenza e consentirà di superare le innumerevoli difficoltà che si sono presentate».

Il tema dell’emergenza dei profughi ucraini è stato toccato anche dall’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi, il quale è tornato a sottolineare che il flusso dei profughi sta aumentando, ma meno rispetto alle attese e che il numero delle persone in fuga dalla guerra si attesta quasi a 5mila presenze nelle Marche.

Stefano Aguzzi, assessore regionale con delega al Lavoro e Protezione civile

Ha poi ricordato che la maggior parte dei profughi sono ospitati «da loro parenti o amici» e che «i minori in parte sono stati inseriti nelle scuole». Persone che in estate potrebbero essere inserite in strutture alberghiere e turistiche, ovvero quelle «che lo scorso anno hanno sofferto di carenza personale, un’«attività utile e che dà loro anche benefici economici».

Secondo l’assessore «un flusso forte verso l’Ue e l’Italia non ci sarà, anzi penso e comincio a sperare che in un periodo relativamente breve – conclude – possa iniziare un ritorno verso l’Ucraina con ricongiungimenti familiari che noi tutti auspichiamo».

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