Ancona-Osimo

Partiti e Ddl Zan, chi vuole cambiare la legge e chi no. L’opinione dei politici marchigiani

Dopo la presa di posizione da parte del Vaticano sulla questione e la dichiarazione del premier Draghi che ha affermato a chiare lettere che l’Italia è uno Stato laico, il disegno di legge è ancora bloccato in commissione Giustizia e divide la politica

La manifestazione di Ancona per il Ddl Zan

ANCONA – Il Ddl Zan continua a dividere le forze politiche, fra chi vuole cambiare il disegno di legge contro l’omofobia e chi vuole sia approvato tale e quale.

Dopo la presa di posizione da parte del Vaticano sulla questione e la dichiarazione del premier Draghi che ha affermato a chiare lettere che l’Italia è uno Stato laico, il disegno di legge è ancora bloccato in commissione Giustizia.

Forte la contrapposizione politica sul tema: il centrodestra da un lato chiede che la legge sia modificata, mentre l’asse Pd-5 Stelle preme per una approvazione senza revisioni.

Prisco, Fratelli d’Italia: «Sospendere il dibattito»

Emanuele Prisco, commissario regionale Fratelli d’Italia

«La legge Zan non è un provvedimento contro la discriminazione verso gli omosessuali, tema sul quale sono molto sensibile – afferma il commissario regionale di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco – . È una legge che serve a imporre per legge una ideologia gender e a perseguire chi non la condivide. L’impianto giuridico attuale basta per tutelare le vittime di questi reati. Piuttosto l’Italia e l’Europa non intrattengano rapporti con quegli stati in cui l’omosessualità è punita con la pena di morte o perseguita penalmente».

Sull’intervento del Vaticano chiarisce che «il ddl Zan pone una questione di contenzioso tra due Stati sovrani che hanno un Concordato, che una delle due parti ritiene che rischi di essere violato. Riteniamo che vada sospeso il dibattito in attesa che si risolva la controversia».

Marchetti, Lega: «Su alcuni punti saremo irremovibili»

Riccardo Augusto Marchetti, coordinatore regionale Lega

Il commissario regionale della Lega, Riccardo Augusto Marchetti, puntualizza che il partito salviniano «è sempre aperto al dialogo e al confronto: questo vale anche per il disegno di Legge Zan. Vogliamo poter avviare una discussione partecipata che porti a un testo condiviso e scevro da ogni ideologia: Matteo Salvini ha chiesto anche un incontro al segretario del Pd Letta, senza però ricevere risposta. Contrastare la violenza è una nostra priorità, riteniamo che le leggi in vigore siano abbastanza chiare, ma come Lega abbiamo già depositato un testo per inasprire le pene per chi è protagonista di episodi di odio o violenza».

Secondo Marchetti il Pd «sta utilizzando il ddl Zan per fare campagna ideologica, anche sulla pelle degli omosessuali e dei bambini: ci sono punti nei quali saremo irremovibili, come l’educazione gender nelle scuole, l’utero in affitto e le adozioni a coppie omosessuali. Non sarà la nota diplomatica del Vaticano a condizionare l’attività del Parlamento, in quanto la laicità dello Stato Italiano non è in discussione, ma di certo le perplessità manifestate dal Vaticano, sono condivisibili e condivise non solo negli ambienti cattolici».

Il commissario della Lega rimarca inoltre che «in alcuni passaggi il disegno di Legge Zan è controverso e lesivo della libertà di pensiero e di parola: si tratta di un oltraggio al valore cardine della nostra società e non possiamo tollerare restrizioni, pertanto ci batteremo affinché questo diritto non venga calpestato».

Mangialardi, Pd: 

Maurizio Mangialardi, capogruppo Pd

Maurizio Mangialardi: «Il presupposto è che oggi il Ddl Zan risponde a una doppia esigenza: porre freno definitivo al fenomeno dell’omofobia, che purtoppo troppe volte si traduce di atti di violenza e discriminazioni intollerabili per la nostra società, e adeguare il nostro ordinamento democratico alla migliore giurisprudenza europea. Durante i miei anni da sindaco Senigallia, la città è divenuta un modello per i diritti civili, grazie, per esempio, all’approvazione del Registro delle convivenze di fatto o alla Dichiarazione Anticipata relativa ai Trattamenti sanitari. Ma mai, e sottolineo mai, tali discussioni sono diventate occasione di scontro ideologico, un motivo per prevaricare e ferire chi la pensa in altro modo. Anche sulle questioni più delicate e di largo impatto emotivo, abbiamo sempre perseguito l’ascolto e la ricerca del riconoscimento reciproco delle diverse posizioni. Credo che tale metodo possa rivelarsi utile anche in questa occasione: ogni provvdimento di legge, infatti, può essere migliorato ricorrendo al confronto, purché il dialogo non sia pretesto per affossarlo o stravolgerne il contenuto».

Coltorti, Movimento 5 Stelle: 

Mauro Coltorti, Movimento 5 Stelle –  presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

Secondo il senatore del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti, «non dovrebbe essere necessaria una legge che tuteli i diritti umani e vieti in particolare le discriminazioni per motivi sessuali, razziali o etnici. Eppure la cronaca ci ricorda continuamente che gli scempi che hanno condotto agli abomini generati durante la seconda guerra mondiale non sono terminati e potrebbero riemergere in qualsiasi momento. Quello che accade in Ungheria, dove Viktor Orban ha varato una legge che vieta la diffusione con ogni mezzo di qualunque contenuto relativo all’omosessualità, dove gli omosessuali sono considerati individui “contro natura”, dove i bambini rom e quelli ungheresi frequentano classi separate (creando classi separate e si insegna loro che i migranti sono pericolosi), desta non poche preoccupazioni».

Il fatto che la legge Zan, dopo essere stata approvata alla Camera, «sia stata bloccata in Senato dal presidente leghista della Commissione Giustizia Andrea Ostellati, sembra rafforzare le preoccupazioni» e aggiunge che «stupisce che sebbene 17 capi di stato europei abbiano condannato questa legge, Orban si ostini a difenderla. Ben venga dunque una legge a ulteriore tutela della liberta di espressione e che permetta di combattere l’omotransfobia e le discriminazioni di ogni tipo e sotto ogni forma».

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