Ancona-Osimo

Parco del Conero, completato il percorso dell’accordo Agroambientale. Ecco cos’è emerso

Spiega Picciafuoco, presidente Parco del Conero: «Lavoriamo perché convivano gli interessi di sostenibilità ambientale ed economica»

Tavolo di confronto a Castelfidardo sull'accordo Agroambientale (Foto: Parco del Conero)

CASTELFIDARDO – Sono state circa 30 le aziende agricole distribuite su 6 Comuni, i 4 del Parco del Conero (Ancona, Camerano, Numana e Sirolo) oltre a Osimo e Castelfidardo, che sono state coinvolte nell’Accordo Agroambientale d’Area “Coltiviamo la qualità delle acque del Conero”. La presentazione dei risultati con la presenza delle aziende è stata organizzata dall’Ente parco del Conero presso la Sala degli Stemmi del Municipio di Castelfidardo. Il progetto sostenuto con le risorse del Piano di Sviluppo Rurale delle Marche, si è posto l’obiettivo di migliorare le conoscenze e la consapevolezza degli operatori agricoli sul tema della qualità delle acque. L’obiettivo al centro del percorso di formazione e informazione ha previsto non solo la diminuzione dell’utilizzo di fitofarmaci e concimi, possibili agenti inquinanti, ma soprattutto stimolare pratiche agricole a basso impatto che permettano il raggiungimento di un alto livello di biodiversità nell’azienda e di una elevata fertilità dei suoli.

L’incontro ha previsto i saluti istituzionali del sindaco di Castelfidardo Roberto Ascani, di Riccardo Picciafuoco, presidente FF del Parco del Conero e di David Donninelli, consigliere del Parco del Conero in rappresentanza delle organizzazioni professionali agricole prima delle illustrazioni e le considerazioni del facilitatore Valerio Ballerini, dei funzionari regionali e dei tecnici che hanno contribuito alla buona riuscita della sperimentazione. La conservazione e la tutela del Parco del Conero non possono prescindere dalla promozione di uno sviluppo sostenibile che coinvolga attivamente le aziende agricole e le stesse comunità locali. In questo contesto gli accordi agroambientali, estesi anche oltre i confini dell’area protetta ai Comuni confinanti di Osimo e Castelfidardo, si pongono come uno strumento fondamentale per la salvaguardia dell’ambiente e la crescita delle attività agricole locali. Attraverso la collaborazione tra agricoltori e istituzioni, infatti, si è mirato a conciliare le esigenze della produzione agricola con quelle della tutela ambientale, cercando di creare un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione dell’ecosistema rurale.

L’accordo agroambientale “Coltiviamo la qualità delle acque del Conero” si è proposto in particolare l’obiettivo di promuovere pratiche agricole ecosostenibili, tali da minimizzare gli impatti dell’attività agricola sulle acque dolci, sul suolo e sull’ecosistema marino costiero. grazie al finanziamento del PSR Marche 2014-2022 – Misura 16,5.

«Siamo grati a coloro che hanno accompagnato con la loro professionalità tutto lo svolgimento dell’accordo – ha detto Riccardo Picciafuoco presidente del Parco del Conero – e illustrato gli esiti incoraggianti dei cinque anni del progetto». «Auspico – ha aggiunto – che questo percorso possa rappresentare un punto di riferimento per tutti coloro che desiderano contribuire attivamente alla salvaguardia del Parco del Conero e alla promozione di un’agricoltura sempre più orientata alla ecosostenibilità ed al corretto utilizzo delle risorse naturali, a partire dall’acqua e dal suolo, troppo spesso e a torto considerate risorse rinnovabili».

Il progetto ha riguardato una superficie di 11.315,15 ettari. Le tipologie culturali delle aziende partecipanti hanno riguardato per il 39% i seminativi, 24% erba medica, 20% la vite e altre tipologie in percentuali minori. Dall’attività anche formativa degli Accordi c’è già un’evoluzione che riguarda il monitoraggio del suolo e il declino della fertilità dei terreni che il Parco del Conero sta studiando nell’ambito di un’ulteriore progettualità.

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