Ancona-Osimo

Contagi e ricoveri in crescita, l’infettivologo Giacometti: «È cominciata la quinta ondata»

Il primario della Clinica di Malattie Infettive di Torrette fa il punto sulla situazione Covid nelle Marche: «Al momento è una piccola ondata e speriamo resti così». Ci aspetta una Pasqua con la variante Omicron 2

Andrea Giacometti

ANCONA – Da un paio di settimane il numero di contagi ha ripreso a salire così come negli ultimi giorni anche quello dei ricoveri in area medica, ora però anche le terapie intensive vedono una crescita seppur lieve. È iniziata la quinta ondata pandemica? «Si è cominciata la quinta ondata – spiega il professor Andrea Giacometti, primario della Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale regionale di Torrette – . Al momento è una piccola ondata e speriamo resti così». In ogni caso la quinta ondata pandemica trova un popolo per la maggior parte vaccinato, anche se non tutti hanno fatto la terza dose».

L’infettivologo spiega che la variante Omicron attualmente in circolazione in Italia e nelle Marche nelle sue due declinazioni, Omicron 1 e Omicron 2, «può essere pericolosa nei soggetti fragili anche se vaccinati perché è diversa dal virus alfa con cui sono stati realizzati i vaccini attualmente in uso, e anche il vaccino che verrà utilizzato per la quarta dose, è stato costruito sul virus alfa. Servirebbero vaccini più aggiornati alle varianti in circolazione, ma intanto quelli che abbiamo almeno riparano dalle forme gravi della malattia».

Che Pasqua ci aspetta? «Ci aspetta una Pasqua parecchio a rischio, perché questa variante Omicron 2 è estremamente contagiosa. Se il ceppo originario, quello di Wuhan in realtà era piuttosto letale ma poco contagioso, oggi la variante Omicron ha spazzato via le precedenti, persino la Delta; la Omicron 2, in particolare, ha un indice di contagiosità (R0) pari a 15, vuol dire che in assenza di misure di sicurezza ogni soggetto contagiato è in grado a sua volta di infettare 15 persone. In pratica è contagiosa come il morbillo che notoriamente è il virus più finora conosciuto come più contagioso in assoluto».

A dimostrazione della elevata contagiosità c’è il fatto che il reparto del professor Giacometti è di nuovo pieno di pazienti Covid. «È da un paio di settimane che la palazzina delle Malattie Infettive è tornata piena al 100% di pazienti Covid e non si riesce a riportarla alla normalità – spiega – . Credo che resteremo area totalmente Covid ancora per qualche settimana. I ricoveri stanno aumentando anche in terapia intensiva perché si stanno reinfettando gli anziani con fattori di rischio. Nel mio reparto ho molti grandi anziani, la maggior parte dei quali hanno fatto le tre dosi di vaccino, qualcuno non è vaccinato perché mal consigliato. Tuttavia anche i vaccinati con patologie coesistenti, come obesità e diabete, si sono infettati, evidentemente tre dosi non riescono a coprire la variante Omicron, specie la Omicron 2».

Il primario spiega che nella palazzina di Malattie Infettive i pazienti non arrivano solo dal Pronto Soccorso, ma anche dagli altri reparti ospedalieri dove «ci sono continui focolai e quindi dobbiamo prendere i pazienti già ricoverati che si positivizzano e anche questi ostacola il ritorno alla normalità poiché non riusciamo a liberare posti letto per altre tipologie di infezione».

In un quadro del genere pensa che l’allentamento delle misure con l’addio al Green pass dal 1° maggio sia ancora praticabile o sarebbe meglio fare un passo indietro? «Direi di continuare ad indossare la mascherina al chiuso perché l’unica cosa che può rallentare la diffusione di Omicron 2, non dico impedire perché quello è un obiettivo in cui non riusciremo, e dare un po’ di respiro agli ospedali, è indossare la mascherina al chiuso quando si è con altre persone. Quindi direi se volete strappare il Green pass fatelo pure, ma continuate ad indossare la mascherina»