Ancona-Osimo

Pandemia e guerra rallentano le aggregazioni fra imprese

Il network Altovalore analizza lo scenario nazionale e internazionale delle acquisizioni fra aziende alla luce del Covid e del conflitto in Ucraina

Unire le forze per fronteggiare l’incertezza. La guerra in Ucraina e i timori sulla pandemia Covid stanno spingendo gli imprenditori marchigiani ad accelerare sui processi di aggregazione. In un momento di estrema difficoltà, spiega il network Altovalore, la rete di professionisti specializzati in servizi di consulenza alle PMI, si cercano partner per accrescere la propria solidità aziendale.

«L’instabilità e l’incertezza pesano sul futuro economico finanziario occidentale – osserva Pierluigi Milantoni, CEO di Altovalore -. Ai fenomeni in qualche modo prevedibili, se non altro nella possibile evoluzione futura, come l’economia circolare, la green economy, la digitalizzazione sempre più spinta, l’accoglimento da parte dell’industria e della finanza dei criteri ESG (Environmental, Social, Governance), si sommano quei fenomeni decisamente spiazzanti ed imprevedibili, come le pandemie e i conflitti inaspettati. Una guerra che si svolge ai confini del nostro Continente, che vede come protagonisti Paesi completamente integrati con l’attività economica occidentale, come la Russia e l’Ucraina, detentori di risorse fondamentali per far funzionare quello che consideravamo lo stabile ed affidabile meccanismo economico globale. Ci eravamo un po’ tutti illusi di condividere regole sociali e di mercato se non altro chiare e ben definite e che queste regole fossero accettate da tutti i principali Paesi dello scacchiere geopolitico: il mercato globale come fonte di pace e prosperità che avrebbe avvantaggiato tutti».

L’instabilità provocata dall’invasione russa si riflette anche sulle operazioni di fusione ed acquisizione. «Stiamo incontrando sul mercato maggiore difficoltà a chiudere operazioni di M&A – spiega ancora Milantoni – e, quindi, bisogna essere sempre più abili ad interpretare i fenomeni per ottenere risultati. Anche per questa ragione, Altovalore ha intrapreso un percorso con Univpm e Fondazione Aristide Merloni al fine di raccogliere quante più informazioni possibili sulle operazioni di acquisizione e fusione fra imprese. Con focus particolare sulle Marche. Da un lato notiamo come l’incertezza e la difficoltà di leggere il futuro spingano gli imprenditori ad accelerare i processi di aggregazione. È normale: chi vuole rimanere isolato in un mondo che si fa sempre più difficile? Una naturale predisposizione umana, direi, conduce a cercare l’unione con gli altri per affrontare insieme complessità e crisi. D’altro canto, però, le problematiche connesse all’inflazione, alla scarsità delle risorse, all’incremento del costo delle energie producono rallentamenti e ripensamenti: sia dal lato dell’investitore, che ha timore di acquistare qualcosa che nei prossimi mesi possa svalutarsi nel caso in cui le crisi diventino sistemiche, ma anche dal lato del venditore che vede il valore della propria azienda ribassato da previsioni costruite su scenari di raffreddamento dell’economia». Ciò risulta anche da uno studio di KPMG. I numeri parlano chiaro: in Italia, nel mese di marzo 2022, sono state 52 le operazioni portate a termine, contro le 104 chiuse nel marzo 2021.

Differente il settore dei fondi di investimento, gli equity fund. «Questi ultimi – evidenzia Milantoni – hanno liquidità in pancia da investire in acquisizioni di aziende e sono disponibili a correre qualche rischio in più per non far inceppare il meccanismo, al fine di rispettare una tempistica di investimento che rispetti i 4/5 anni tra il momento dell’ingresso del fondo e la sua exit con la vendita e il realizzo della plusvalenza».

«Quel che rimane comunque sempre valido, a maggior ragione in un mondo scosso da stravolgimenti continui, è la necessità di un deciso cambio di mentalità: occorre fare rete, con i centri di ricerca universitari, con i professionisti e le istituzioni europee, per comprendere l’evoluzione dei fenomeni economico-sociali e muoversi, di conseguenza, nel modo più idoneo. In questo Altovalore c’è ed è presente a supporto dei nostri imprenditori. Ci sono tante aziende in utile del nostro territorio che faticano a competere, non avendo le risorse interne necessarie – ricorda sempre Milantoni -. Serve un cambio di mentalità. Chi lo ha capito e si è mosso, adesso ne raccoglie i frutti ed è in grado di garantire il futuro della propria azienda. Chi invece si ostina a pensare di poter fare da solo, potrebbe dover fronteggiare problematiche non indifferenti quando la situazione in Ucraina si normalizzerà, speriamo presto, e ci lasceremo alle spalle il Covid».

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