Ancona-Osimo

“Il Panariello che verrà”: il tour arriva a Civitanova, Senigallia e Ascoli

Il nuovo spettacolo di Giorgio Panariello farà tappa in tre teatri delle Marche: il 19 ottobre al Rossini di Civitanova Marche, il 20 ottobre alla Fenice di Senigallia, il 24 ottobre al Ventidio Basso di Ascoli Piceno

ANCONA – Dopo il successo de “Il Tour” che lo ha visto protagonista nei principali palasport italiani insieme agli amici Carlo Conti e Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello torna con “Il Panariello che verrà”, uno spettacolo tutto nuovo che dal 29 settembre farà tappa in oltre 20 città italiane. Nelle Marche lo show sarà in tre teatri: il 19 ottobre al Rossini di Civitanova Marche, il 20 ottobre alla Fenice di Senigallia, il 24 ottobre al Ventidio Basso di Ascoli Piceno. Tutti gli spettacoli inizieranno alle ore 21.

Panariello torna dunque sul palcoscenico con la sua comicità per coinvolgere tutti gli spettatori in un nuovo spettacolo, tra personaggi inediti e taglienti riflessioni sull’attualità. “Panariello che verrà” è una sorta di “work in progress” in cui l’artista vuole coinvolgere il pubblico, ma è anche una riflessione sul suo futuro. Panariello si chiede come può oggi attirare l’attenzione e cosa può inventarsi per fare alzare il naso dal telefonino e distrarre le persone dal web. Come stupire in questo caos di storie su Instagram,video, notizie in tempo reale, fake news, influenzer, blogger, youtuber?.

Protagonista in radio, televisione, teatro e cinema, torna dunque con uno spettacolo inedito grazie alla sua poliedricità che lo ha portato a calcare i palchi di tutta Italia con spettacoli unici, divertenti ed emozionanti. Nato a Firenze ma versiliese di adozione, il suo successo è anche legato ai tanti personaggi portati sul palco: da Mario il Bagnino, l’incarnazione perfetta del bugiardo incallito che pur di attirare l’attenzione racconta storie di vip e di vari salvataggi provvidenziali di cui si vanta davanti alla platea, a Simone, dispensatore di guai e scherzi dove sono la famiglia e i parenti a farne le spese. Da Merigo, un ubriacone ingenuo sempre accompagnato dalla sua inseparabile bicicletta, a Pierre della discoteca “Kitikaka” di Orbetello tutto marsupio e poco cervello; dall’impresario Nando al macellaio Pio Bove, dispensatore di carne e selvaggina che si trasformavano in improbabili cantanti o attori.

E ancora Naomo, re incontrastato della Costa Smeralda; Ficus, il grande attore protagonista di soap e fiction ovviamente mai girate; Luingi, il maestro di ballo finto-brasiliano; Lello Splendor, un vero ciclone che irrompeva nelle trasmissioni televisive imponendo i suoi improbabili cruciverba; la Sig.ra Italia, la quale riusciva a dare il meglio di sé dalla parrucchiera dove tutti si fanno i fatti altrui; l’anziano Raperino e Sirvano, il commentatore da bar dei fatti della vita con il suo tormentone/intercalare “Vaia… Vaia….

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