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Ottobrata di caldo anomalo e zanzare, Passerini (Univpm): «Probabili nuovi fenomeni estremi ma è la siccità il grande problema»

Il meteorologo dell'Università Politecnica delle Marche lancia l'allarme sul deficit idrico legato alle temperature sopra la media ed all'assenza di precipitazioni. Ecco cosa dobbiamo aspettarci

Temperature e venti in Europa (immagine tratta da https://www.ecmwf.int/)

ANCONA – Zanzare, foglie che non cadono dagli alberi e siccità. Sono le manifestazioni dell’ondata di caldo anomalo che sta colpendo l’Italia. Se la cosiddetta ‘ottobrata’ non è un fenomeno inconsueto, questo ottobre bollente con temperature sopra la media e assenza di precipitazioni, rappresenta appieno la fase di cambiamento climatico che si sta vivendo e che si è manifestata nelle Marche anche con l’alluvione che il 15 settembre ha devastato Senigalliese e Pesarese.

Giorgio Passerini
Giorgio Passerini

«Stiamo assistendo a una fase di caldo anomalo – dice il professor Giorgio Passerini, meteorologo dell’Università Politecnica delle Marche – che proseguirà almeno per atri 15 giorni, anche se, secondo alcune proiezioni del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine, potrebbe fare più caldo del solito anche a novembre».

Un quadro che alcuni potrebbero leggere come quasi ‘provvidenziale’ visto il caro bollette e i prezzi astronomici raggiunti dal gas, ma in realtà si tratta di «mutamenti anomali» che non promettono niente di buono. Perché? «Non possiamo escludere fenomeni estremi» dice Passerini, sottolineando che in questa fase il problema maggiore è rappresentato dalla siccità.

«Ci sono già grandi problemi con la produzione idroelettrica a causa della siccità – spiega – inoltre, il caldo anomalo fa sì che le piante non stiano perdendo le foglie e che anzi alcune stiano germinando». Una condizione anomala che come spesso accade «porta ad altre condizioni anomale».

Anomalie che si verificano non solo in Europa, ma anche negli Stati Uniti e in Groenlandia «dove sta facendo caldo. Con questo quadro Cristoforo Colombo non sarebbe mai arrivato in America, perché senza l’Anticiclone delle Azzorre non avrebbe potuto sfruttare i venti persistenti tipici della sua presenza».

A causare l’ondata di calore anomalo è l’anticiclone africano che sta tenendo l’Europa e l’Italia sotto scacco da mesi. «Se questa situazione per certi versi ci sta facendo risparmiare gas, dall’altra sta generando un deficit idrico veramente grave, che finora nel nostro Paese abbiamo compensato con le riserve idriche accumulate nelle montagne».

Secondo il professor Passerini la siccità sarà un problema anche in inverno, perché «si sono persi sei mesi di piogge: a parte i fenomeni alluvionali di settembre nelle Marche non piove da maggio». «In questi giorni si parla dell’aumento dei costi degli skipass – dice – ma il problema vero sarà la siccità che insieme ai rincari energetici renderà quasi impossibile l’innevamento artificiale».

Per l’inverno «non si possono escludere nuovi fenomeni estremi, che anzi sono probabili, ma ora la vera emergenza è la siccità, solo che non si è ancora manifestata perché le esigenze idriche dell’agricoltura in questa fase sono minimali». A complicare il quadro c’è La Niña, fenomeno conosciuto come raffreddamento della temperatura delle acque superficiali oceaniche centrali ed orientali che influenza il clima anche in Europa e in Italia.

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