Ancona-Osimo

Osimo, reddito di cittadinanza, il vicesindaco: «Con la nuova legge tanti esclusi dagli aiuti»

«L'analisi dei provvedimenti assunti dal governo dimostra che i poveri “occupabili” saranno lasciati soli», commenta il vicesindaco Paola Andreoni. Ecco cosa succede

Il Comune di Osimo
Il Comune di Osimo

OSIMO – Dal primo gennaio 2024 il reddito di cittadinanza sarà sostituito dall’assegno di inclusione che ammonta ad un massimo di 500 euro mensili (a cui si aggiungono 280 euro per affitto) per 18 mesi rinnovabili, dopo un mese di sospensione, per altri 12 mesi. «Per Osimo in base ai dati attuali ed in continua evoluzione si prevede che dei 50 nuclei familiari in carico ai servizi sociali e che attualmente percepiscono il reddito, circa 10 rimarranno esclusi da questa misura perché senza requisiti – dice Paola Andreoni, vice sindaco e assessore ai Servizi sociali -. Altri 100 nuclei familiari che attualmente lo percepiscono sono in carico al Centro per l’impiego. Tutti i beneficiari non in carico ai Servizi sociali, anche se poveri, con Isee e reddito familiare inferiore a 6mila euro sono esclusi perché ritenuti “occupabili”. Per questi a partire dal 1 settembre è previsto il “Supporto per la formazione e il lavoro” come misura di attivazione al lavoro mediante la partecipazione a progetti di formazione o a Puc, Progetti utili alla collettività. Il beneficio mensile ammonta a 350 euro per un massimo di 12 mesi. Per coloro invece che hanno un Isee e reddito familiare uguale o maggiore di tale cifra, il reddito di cittadinanza termina dopo 7 sette mesi di fruizione e sono esclusi dal supporto per la formazione e il lavoro».

Paola Andreoni, Presidentessa del Consiglio Comunale di Osimo

Il commento del vicesindaco

A tal proposito il vicesindaco commenta: «L’analisi dei provvedimenti assunti dal governo dimostra che i poveri “occupabili” saranno lasciati soli. Il governo ha voluto cercare risparmi per finanziare altre scelte proprio a danno di coloro che fanno fanno più fatica ad andare avanti, come se la mancanza di lavoro fosse una colpa. Sono cittadini che saranno costretti a rivolgersi ai servizi sociali per essere aiutati. Stiamo monitorando con particolare attenzione l’evolversi degli eventi per non lasciare indietro nessuno. Ho l’impressione che il governo abbia abbandonato i deboli. C’è discrasia fra le situazioni di povertà e gli strumenti messi a disposizione. Le cause di fragilità non hanno trovato corrispondenze nelle misure di contrasto alla povertà. I servizi sociali comunali avranno maggior carico di lavoro. Ci saranno molte più famiglie che rimarranno escluse dalle misure di contrasto alla povertà».

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