Ancona-Osimo

Osimo, pronto il progetto di collegamento tra le grotte di piazza Dante e quelle del Campana

Il progetto è elaborato dal Lions club Osimo. Resta perplesso però l'istituto Campana per l'istruzione permanente. Ecco i motivi

Le grotte del Campana
Alcuni bassorilievi che decorano le grotte Campana di Osimo

OSIMO – Grazie al Lions club Osimo sarà possibile realizzare la porta di collegamento tra le grotte di piazza Dante e quelle del Campana di Osimo. L’Agenzia del Demanio, proprietaria del tratto ipogeo che si trova nei sotterranei dell’istituto di piazza Dante ha già dato l’assenso al Comune per la gestione futura. La Soprintendenza, visitato il luogo, aveva fornito delle indicazioni da seguire al Comune di Osimo da seguire prima di concludere l’iter di sottoscrizione della convenzione futura. Da un incontro nato per il saluto al nuovo presidente Lions Nazzareno Donzelli erano nate diverse idee da condividere insieme, tra cui quella di donare al Comune il progetto redatto dall’ingegner Francesca Pizzichini. «Lo studio, che dovrà essere sottoposto all’approvazione della Soprintendenza, lasciando inalterata la natura delle grotte, riguarda un intervento minimo, peraltro reversibile, che consentirebbe di dare una lettura e una fruizione più ampia, organica e completa della Osimo sotterranea», ha spiegato Donzelli al sindaco.

La parola all’istituto

L’istituto Campana per l’istruzione permanente esprime soddisfazione per l’interesse rivolto alla possibilità di fruizione del complesso ipogeo di Palazzo Campana, e nello stesso tempo resta sorpreso per non essere stato contattato e coinvolto, tenendo presente che l’accesso alle grotte avviene, ad oggi, solo attraverso Palazzo Campana. «Ci auspichiamo che la stessa attenzione venga riservata al grave stato di conservazione in cui versano le grotte decorate – dicono dalla direzione -. Vale la pena ricordare se chi ha redatto il progetto non lo sapesse che, negli anni in cui la gestione delle grotte era affidata al Campana, l’ente ha commissionato e finanziato numerosi studi per tentare di individuare e arginare le cause del degrado. La mancata apertura al pubblico fu una scelta imposta dalle prescrizioni ricevute dagli enti preposti alla tutela. Da ultimo quelle fornite nel 2021 dall’Istituto Centrale del Restauro di Roma, che è, assieme all’Opificio delle pietre dure di Firenze, uno dei più noti e prestigiosi istituti nel campo del restauro e dell’insegnamento del restauro. Nella relazione tecnica redatta dopo il sopralluogo e le analisi chimiche e biologiche compiute, preso atto del “precario stato di conservazione delle grotte” e degli “importanti fenomeni di erosione ed esfoliazione della superficie lapidea con perdita irreversibile di materiale”, l’Icr raccomandava una puntuale campagna diagnostica specifica e un progetto conservativo mirato, sconsigliando, nelle condizioni attuali, l’apertura al pubblico. Nel ribadire la massima collaborazione a progettualità comuni, l’occasione ci è utile per invitare a presentare progetti anche per il ripristino del Museo Civico (le cui opere attualmente giacciono al Seminario di Osimo) e per l’ampliamento della Biblioteca Comunale, visti i lavori in corso di recupero e messa a norma di tutto l’edificio dell’Istituto Campana».

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