Ancona-Osimo

Osimo, la Polizia di Stato celebra i 171 anni alla Lega del filo d’oro

Una cerimonia in grande all'interno del centro nazionale. Presenti le massime autorità. A fare gli onori il questore Cesare Capocasa

Il questore al Filo d'oro
Il questore al Filo d'oro

OSIMO – Sono molti i fronti di attività della Polizia di Stato anche ad Ancona, che ha festeggiato il 171esimo dalla Fondazione del Corpo con una cerimonia nella sede della Lega Filo d’oro di Osimo proprio stamattina (12 aprile) mentre sono in corso celebrazioni in tutte le province marchigiane. Ai saluti e all’Inno d’Italia suonato dal violinista Marco Santini, hanno fatto seguito i dati.

Il ritorno dei reati predatori dopo il periodo di restrizioni per la pandemia da Covid-19, il fenomeno dei raggiri online che attualmente costituiscono circa l’80 per cento delle truffe, la violenza di genere che presenta ancora dati che vanno limitati e le mafie. Li ha sciorinati il questore Cesare Capocasa: «Garantire sicurezza e libertà ed essere al servizio della gente, ecco la nostra mission. E’ passato un anno e mezzo dal mio incarico qui e ne sono onorato – ha detto -. L’attività che ci vede protagonisti è nell’essere vicini in particolare ai più fragili: le donne, vittime di violenza di genere, i giovanissimi, alle prese con bullismo e cyberbullismo, gli anziani spesso nel mirino dei truffatori. Occorre portare al centro dell’attenzione un fenomeno come quello della violenza di genere che non è più un’emergenza sociale civile ma è diventato una realtà strutturale. I dati sono inquietanti: 14 femminicidi in Italia nel solo mese di marzo. L’attività di indagine non risulta sufficiente».

Un momento della cerimonia

Prosegue Capocasa: «Serve un cambiamento culturale. Dobbiamo lavorare molto, soprattutto nelle scuole, attraverso eventi, per la sensibilizzare, per cercare di prevenire. Per limitare la violenza di genere c’è bisogno di tutta un’attività di approccio, completamente diversa: meno di diritto penale, meno di repressione più di prevenzione informazione, sensibilizzazione. Serve attenzione a quelli che sono proprio i segnali minimali delle violenze. Intervenire preventivamente su quei segnali quindi anticipare gli interventi».

Con la pandemia, ha aggiunto, alcuni reati si sono ridotti, come quelli predatori, altri sono cresciuti come le truffe informatiche che prendono di mira in particolare persone anziane. Rimangono alte le morti su strada, sempre più spesso con giovanissimi coinvolti, e costante l’attenzione al fenomeno delle baby gang: «Questo è stato debellato con un forte e costante presidio sul territorio». Oltre tremila i servizi coordinati sul territorio. «Allo Stato, l’economia della nostra regione non sembra essere stata attenzionata dalle organizzazioni criminali seppur fortemente debilitata e fagocitata ma in essa la presenza di soggetti collegati ad associazioni di stampo mafioso e tale dato – ha aggiunto -, unito alla considerazione che dovranno essere erogati cospicui finanziamenti sia in relazione al Pnrr sia in conseguenza di progetti di ricostruzione post terremoto, induce a ritenere significativo il rischio di infiltrazioni di soggetti e/o imprese collegate alla criminalità organizzata. Serve un globale scambio di informazioni che consenta di anticipare i rischi relativi alla minaccia. Le mafie oggi più silenti sono un pericolo in mutamento. Le forze di polizia devono assumere la stessa velocità. Sono passate dai pizzini al mondo digitale del web con piattaforme criptate. Non è più il pesce più grande a mangiare il più piccolo, è il più veloce a mangiare il più lento».

Presenti le autorità massime, dal prefetto Darco Pellos al governatore Francesco Acquaroli, il sindaco di Osimo Simone Pugnaloni. Commoventi i contributi di Francesco Mercurio, presidente del comitato delle persone sordocieche, che ha ricordato il suo amore per la Polizia nato dal padre poliziotto, e di una mamma di un ospite. Conferiti al termine gli encomi agli operanti che si sono distinti nel loro esercizio.

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