Ancona-Osimo

Osimo, l’antenna in via Tonnini continua a far discutere: il Comune presenta ricorso al Tar

L'amministrazione comunale è pronta a rivolgersi al tribunale amministrativo per tutelare i residenti nella zona Sacra Famiglia

Il sito in via Tonnini a Osimo
Il sito in via Tonnini a Osimo

OSIMO – La nuova antenna che sorgerà in via Tonnini, a Osimo, non smette di far discutere. L’amministrazione comunale farà il possibile per tutelare la salute pubblica e rispondere alle richieste dei residenti in merito alle nuove antenne che saranno installate sul territorio osimano. Lo afferma il sindaco Simone Pugnaloni che ha incontrato già i residenti di quell’area dopo la sorpresa iniziale di vedere, qualche giorno fa, l’inizio dei lavori di transennamento. Il primo cittadino afferma: «Quella nuova di via Fosso a San Biagio è il primo caso nel quale il Comune, difeso dal legale Andrea Galvani, ha fatto ricorso al Tar, purtroppo perdendolo. Questo perché il privato può scegliere un luogo pubblico per l’antenna rispettando in quel caso il regolamento comunale da noi approvato, ma se sceglie un luogo privato può installarla liberamente e non possiamo opporci se tutto l’iter è regolare e se c’è il via libera dell’Arpam. Abbiamo fornito già allora tutti i documenti del ricorso al Tar ai cittadini della zona attigua».

Il ricorso e la mobilitazione

Per quanto riguarda via Tonnini, zona Sacra Famiglia, il Comune ha dato mandato stamattina (27 febbraio) agli uffici di fare ricorso al Tar: «Sarà difficile avere un esito diverso ma lo faremo per dare ascolto ai cittadini incontrati ieri in assemblea e non lasciare nulla di intentato. Con l’azienda avevano proposto la torretta del San Carlo ma l’esito della vulnerabilità sismica non lo ha concesso, abbiamo poi proposto sia il maxi parcheggio che l’area sosta camper sottostante ma evidentemente ha preferito quella zona agricola presa in affitto da un privato. La legge dello Stato consente alle compagnie telefoniche, una volta ricevuti i pareri necessari, di fare una semplice comunicazione di inizio lavori al Comune e avviarli anche solo 24 ore dopo, come successo in questo caso. Il Comune non ci guadagna nulla dall’arrivo di nuove antenne in zona privata, solo se ubicata in zona pubblica, riceve un quantum per fare analisi nelle famiglie e per fornire dati sull’elettromagnetismo ai residenti della zona. Come primo cittadino sono disponibile a partecipare a qualsivoglia iniziativa proposta dai residenti per manifestare la legittima preoccupazione. L’iniziativa è organizzata per domani, 28 febbraio. Oltre a presentare ricorso al Tar chiederemo alle autorità competenti coinvolte di assicurare quantomeno un monitoraggio dell’eventuale inquinamento elettromagnetico con verifiche due-tre volte all’anno in modo da fornire rassicurazioni ai residenti più prossimi all’impianto».

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