Ancona-Osimo

Osimo, il Ministero scrive al Comune per la bretella dell’ospedale

Il sindaco Pugnaloni: «Nel testo che ci è pervenuto c’è un capoverso di dubbia interpretazione che richiede un ulteriore approfondimento per essere certi che quei 2 milioni e 485mila euro siano effettivamente ancora a disposizione della Regione»

I lavori per la rotatoria al Cargopier di Osimo
I lavori per la rotatoria al Cargopier di Osimo

OSIMO – Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha inviato una lettera al Comune di Osimo in merito ai fondi per la bretella tra le vie Sbrozzola e Ancona per i quali poche settimane fa è stata chiesta una deroga, come concordato dalla Regione dopo l’udienza davanti al Tar. Quella bretella rientra nei 3 milioni e centomila euro che lo Stato aveva assegnato alla Regione (e poi l’ex governatore Ceriscioli a Osimo) per la viabilità di adduzione al nuovo Inrca. Il progetto oltretutto comprende anche la rotatoria davanti al Cargopier, i cui lavori sono parti tra le polemiche per la rivoluzione viabilità. «Nel testo che ci è pervenuto c’è un capoverso di dubbia interpretazione che richiede un ulteriore approfondimento per essere certi che quei 2 milioni e 485mila euro siano effettivamente ancora a disposizione della Regione che nel 2019 li aveva impegnati per il Comune di Osimo per fare la bretella, utile a migliorare il collegamento dalla città al nuovo ospedale all’Aspio, rappresentando al contempo l’innesto della futura variante a nord di Osimo», spiega il sindaco Simone Pugnaloni.

Il Mit spiegherebbe nella lettera che l’intervento, al 31 dicembre 2022, è privo di obbligazione giuridicamente vincolante: «Su questa interpretazione si innesta il dubbio per cui il Comune, rispettando l’obiettivo finale della conclusione dei lavori nel giugno 2026, richiedeva il mantenimento dei fondi. Il mio appello è che comunque Regione e Comune dovranno trovare una soluzione per realizzare un’opera viaria così importante, legata ad un ospedale voluto dalla Regione e finanziato dallo Stato stesso. Tuttavia, in un paragrafo della missiva, il Mit spiega che rimangono finanziati solo quei fondi che rientrano in alcune fattispecie, cioè per importi superiori ai 25 milioni di euro o compresi nei Contratti istituzionali di sviluppo. Secondo una nostra interpretazione, quelle risorse, previste nel programma del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, rientrano proprio nei Contratti istituzionali di sviluppo, per i quali, pur senza obbligazioni giuridicamente vincolanti, non è previsto il definanziamento. In sostanza sarebbe possibile una proroga dei termini come questa dal Comune e realizzare l’opera con quelle risorse».

Per averne certezza il Comune ha inviato una nuova nota al Mit per chiedere un’ulteriore delucidazione.

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