Ancona-Osimo

Osimo, il Comune chiama il Consorzio di bonifica per la pulizia dei fossi

Quali sono stati puliti e quali no? Botta e risposta tra sindaco e Presidente del Consorzio. Obiettivo comune arginare il rischio esondazioni

OSIMO – Si teme il rischio alluvioni e le conseguenze che ormai quasi inesorabilmente si abbattono sul territorio con l’arrivo della stagione più piovosa. Lo stato in cui versano i fossi non sarebbe dei migliori in città, come altrove. Il sindaco Simone Pugnaloni ha sollecitato più volte il Consorzio di Bonifica per quelli di sua competenza: «A seguito delle piogge di aprile, giugno e agosto si sono aggravate delle criticità già riscontrate nel territorio comunale a causa dell’esondazione di alcuni fossati e torrenti», esordisce la missiva. Risale ad un mese fa l’ultima richiesta urgente per la riparazione della condotta di irrigazione e ripristino della sede stradale danneggiata in via Cagiata in prossimità della rotatoria con via Saragat a Campocavallo. Quindi la pulizia del corso d’acqua del Musone tra San Biagio, Santo Stefano e Offagna, completamente occluso dal fango, oltre a quella del fosso San Valentino in particolare a monte degli attraversamenti stradali. Poi il Comune invita il Consorzio a intervenire nelle località Fornace Morando, San Domenico, tra le vie Molino Mensa e Recanati e tra le vie di Jesi e Molino San Polo per mancata manutenzione della vegetazione e l’erosione delle sponde. Per gli altri fossi, quelli “comunali”, che comprendono i diversi di Osimo Stazione, frazione già gravata da diverse alluvioni in passato, il Comune impiega 30mila euro all’anno per pulirli periodicamente.

La replica del Consorzio

«Negli ultimi abbiamo speso su Osimo oltre 750mila euro. Di questi, solo 415mila e 281 provengono dal contributo di bonifica versato dagli osimani. Gli altri 320mila provengono dalla contribuenza raccolta nel comprensorio e sono stati anticipati dal Consorzio su Osimo per far fronte comunque alle criticità segnalate dal Comune – spiega Michele Maiani, presidente del Consorzio -. Dopo la serie di eventi alluvionali che si sono abbattuti sulla nostra Regione, gli interventi di manutenzione ordinaria sono triplicati mentre le risorse per la gestione dei 17mila chilometri del reticolo idrografico sono sempre le stesse. È diventato difficile coprire i costi laddove mancano le risorse e nel caso di Osimo parliamo di almeno un terzo dei contributi dovuti».

I danni provocati dai violenti nubifragi di settembre 2022 e maggio scorso hanno richiesto al Consorzio di attivarsi al fianco della struttura commissariale per l’alluvione, operando in somma urgenza per conto della Regione nella rimozione di tonnellate di materiale legnoso depositato sugli alvei dei fiumi nonché nella ricostruzione di diversi ponti resi inagibili dall’alluvione. «Uno scenario anomalo rispetto all’ordinario e che richiederà a tutti gli enti coinvolti nell’emergenza idraulica (consorzio incluso), alle amministrazioni comunali e ai cittadini stessi, di ridefinire competenze e priorità per affrontare i cambiamenti che la crisi climatica sta imponendo. Il pressing del Sindaco verso il Consorzio ci consente di ribadire la nostra più ampia disponibilità a continuare a collaborare con il Comune. Lo testimoniano anche le diverse opere idrauliche finanziate dalla Regione e da realizzare: la serie di casse di espansione nel bacino del fiume Aspio (Rio Scaricalasino), l’adeguamento della sezione del Fosso Offagna a San Biagio e della sezione del fosso San Valentino. Chiarita invece l’estraneità del Consorzio ai problemi rilevati lungo via Cagiata».

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