OSIMO – Invita alla cautela il sindaco Simone Pugnaloni alla richiesta del vicesindaco democrat Paola Andreoni di far revocare la cittadinanza onoraria al duce Benito Mussolini, conferita nel 1924 dall’allora sindaco di Osimo Piero Gallo. «E’ interessante leggere i documenti del nostro archivio storico e nello specifico le dichiarazioni di fedeltà al regime fascista dichiarata a suo tempo dal sindaco Gallo ma è altrettanto certo che nella nostra vita democratica “fondata sulla Costituzione repubblicana” tutto ciò assume un puro valore di cronaca storica – dice il primo cittadino -. Infatti la nostra fedeltà democratica è forte, è salda. Il fascismo è sepolto. Ciò di cui ci dobbiamo molto preoccupare invece sono i tentativi continui di restaurare forme di “neofascismo” che si manifestano in tutto il mondo nel tentativo di sopprimere la libertà di pensiero e di parola, negli episodi di razzismo sempre più frequenti, nelle ingiustizie sociali sempre più evidenti, nelle violenze e nelle sopraffazioni Soprattutto ciò di cui ci dobbiamo preoccupare è la tendenza a cercare, a costruire il consenso cosiddetto popolare intorno a figure tutt’altro che democratiche che solleticano gli istinti più immediati per espandere il proprio potere autoritario e despotico».
La revoca
Per tornare infine al documento di concessione della cittadinanza onoraria, Pugnaloni dice: «Chi al tempo avrebbe mai potuto opporsi al regime ed alle sue liturgie? Non per niente il documento parla di “devozione”. Sappiamo bene qual è stata la fine tragica di tanti oppositori al regime. La revoca può risultare meramente simbolica ed è stata ormai superata dai fatti storici e dalla promulgazione della nostra Costituzione antifascista: è più che sicuro che noi abbracciamo con tutte le nostre forze la democrazia e quella cerchiamo di mantenere perché essa è il vero valore assoluto».