Ancona-Osimo

Osimo, la Cgil celebra i suoi 102 anni

Tanti gli argomenti toccati, in primis la crisi del lavoro, al teatro La nuova fenice, e altrettante le personalità presenti per le celebrazioni slittate per il Covid

Il parterre della Cgil a Osimo
Il parterre della Cgil a Osimo

OSIMO – La Cgil di Osimo compie 102 anni. Per celebrare questa ricorrenza, dopo due anni di Covid che hanno impedito di festeggiare allo scadere del centenario, si è svolta un’iniziativa oggi, sabato 28 maggio, al teatro La Fenice di Osimo. Tiziana Mosca, segretaria della Camera del lavoro Osimo, ha fatto il punto sulla situazione: «Difficoltà particolari sono quelle che raccogliamo tutti i giorni dalle persone che poi vengono nei nostri uffici. Sono le difficoltà che non interessano solo l’osimano ma che rivediamo in tutti gli altri territori, legate alla crisi post pandemica esaltata adesso da quella dovuta ai rincari per le bollette. Una crisi economica e sociale quindi che continua a essere presente. Il nostro ruolo non è solo quello di raccogliere le istanze ma di riportarle nei tavoli in cui siamo presenti, ad esempio con i Comuni, cercare di collaborare con le istituzioni per trovare delle soluzioni per fare in modo che le famiglie possano stare meglio e per cercare di dare dei suggerimenti in base alle difficoltà che rileviamo».

La pandemia ha dato seguito a una crisi non solo economica. «Ci sono state casse integrazioni, molti hanno perso il lavoro. Anche nella nostra Provincia è fortemente precario soprattutto per le nuove generazioni e le donne, le due categorie che hanno pagato di più il prezzo dell’emergenza. Il ruolo delle Camere del lavoro sul territorio è importante perché sono un presidio di democrazia e vogliono essere un luogo di incontro, di ascolto, non solo per chi lavora attivamente ma anche per chi ha smesso di lavorare perché raccogliamo le istanze dei pensionati che non sono da meno. Gli ambiti territoriali in questo frangente rivestono un ruolo fondamentale assieme agli enti cui ci rivolgiamo». Ci sono zone in cui i problemi sono maggiori, legati a disagi avvertiti prima della pandemia e aggravati poi nel tempo, come il fabrianese con l’ultima crisi della Indelfab: «La nostra presenza lì diventa ancora più importante per sostenere i lavoratori e i cittadini».

Diverse le testimonianze di funzionari e delegati e la presentazione del libro “La rivoluzione di giugno” a cura di Armando e Niccolò Duranti dove un intero capitolo è dedicato proprio alla costituzione della sede della Cgil di Osimo. Nell’ambito delle celebrazioni si è tenuto uno spettacolo teatrale su Giuseppe Di Vittorio, indimenticabile segretario nazionale della Cgil, dal titolo “Nato senza camicia” di e con Carlo Albè. Ha concluso i lavori Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche. Presente anche il sindaco Simone Pugnaloni: «Nonostante i decenni trascorsi, il sindacato resta ancora oggi un baluardo della dignità del lavoro. E l’entusiasmo e la passione che lo caratterizzano devono diventare ispirazione per il governo nazionale nella costruzione di politiche del lavoro chiare ed all’avanguardia. In questi anni di amministrazione, il dialogo e la collaborazione con la nostra Cgil è stato costante, con risultati concreti su politiche di tassazione e gestione risorse umane».

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