OSIMO – Ha fatto tappa all’Amap, Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca, di Osimo oggi (13 maggio) il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida, tappa del suo tour marchigiano accanto al governatore Francesco Acquaroli.
«Le Marche hanno riassunto centralità, una visione strategica, capacità di essere sui mercati e sono riuscite a compensare quelle che criticità non indotte dalle politiche nazionali ma dagli eventi di carattere contingente – ha detto parlando del bilancio della giunta regionale di centrodestra -. Le Marche ci sono e per tanto tempo se n’era sentita la mancanza anche per rafforzare il quadro di proiezione nazionale che vede nelle Marche una grande risorsa».
Le Pmi marchigiane
Lollobrigida ha sottolineato che le Pmi marchigiane sono un’eccellenza oggettiva: «È legata a un contesto storico, familiare, con imprenditori che pensano all’ultimo dei loro operai come membro della propria famiglia. Il giudizio sul lavoro della Regione Marche in termini istituzionali lo daranno i cittadini com’è normale, ma la sfida non è più politica.
È semplicemente o continuare ad andare avanti secondo questa direttrice positiva o tornare indietro a quello che le Marche sono state. Confido che il presidente Acquaroli possa continuare a fare quel prezioso lavoro che lo ha messo in condizione di essere uno dei presidenti più apprezzati d’Italia».
La legge sulla caccia
Poi il ministro Lollobrigida ha parlato della legge 157 del 1992 sulla caccia: «È frutto di un periodo storico ormai superato. Va aggiornata ascoltando il mondo venatorio, agricolo, le associazioni e chi tutela la fauna. Abbiamo lavorato con spirito non ideologico ma pragmatico e da qui a poco porteremo in consiglio dei ministri un disegno di legge, frutto del confronto tra ministeri, Regioni e associazioni.
Sarà un testo equilibrato, che tenga conto dei dati scientifici, e non delle pressioni ideologiche. Chi non ama la caccia va rispettato ma va rispettato anche chi la pratica, secondo le regole».
Il referendum
A margine della visita il ministro Lollobrigida si è spinto a parlare del referendum: «Molti dei quesiti sembrano un congresso del Pd più che un referendum tra quelli che l’hanno proposto. Anche oggi leggevo che parte del Partito democratico ha annunciato che si asterrà, come facciamo noi, su tre quesiti referendari quindi è più una questione loro.
Noi stiamo lavorando per affrontare con proposte all’interno del Parlamento tutti i temi che vengono citati, dalla cittadinanza fino alla riforma del lavoro, senza tornare indietro. Questi referendum non li ritenevamo utili e ovviamente rispetteremo la libertà dei cittadini, garantita dalla Costituzione, di scegliere se andare o non andare a votare. Io personalmente non lo farò».