Ancona-Osimo

Oncologia di Torrette, la Pink Room riprende vita con estetiste e hair stylist della Cna. Berardi: «Presa in carico globale delle pazienti»

Sono venticinque le professioniste provenienti da tutte le Marche che si metteranno a disposizione come volontarie nella Pink Room, la stanza dedicata alle donne oncologiche, dell'ospedale regionale di Torrette. Il via dal 6 marzo

L'accordo tra Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Fondazione Azienda ospedaliero universitaria delle Marche e Cna Impresa Donna

ANCONA – Sono una venticinquina le professioniste di Cna Impresa Donna, da tutte le Marche, che si metteranno a disposizione due volte al mese per operare come volontarie all’interno della Pink Room della Clinica Oncologica dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche. La stanza, dedicata alle donne oncologiche, inaugurata prima in Italia l’8 marzo del 2016, riprende pienamente tutte le attività in presenza, dopo che alcune erano state sospese a causa della pandemia di Covid-19.

Oggi ad Ancona, presso la sede l’aula del Corm (Centro Oncologico di Ricerca delle Marche), è stato siglato un accordo tra Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Fondazione Azienda ospedaliero universitaria delle Marche e Cna Impresa Donna. Le professioniste saranno gratuitamente nella Pink Room dell’ospedale regionale di Torrette, due lunedì al mese per dispensare lezioni di trucco e acconciatura, dedicati alle donne affette da qualunque tipologia di tumore, di quelle in terapia (chemio terapia o radio terapia), di quelle operate o che accedono al reparto per controlli e visite.

La Pink Room in Clinica Oncologica ad Ancona

Dal 2016 a prima della pandemia, nei suoi primi tre anni di attività, la Pink Room «ha accolto più di 150 pazienti e fornito oltre 500 prestazioni, in buona parte visite senologiche e genetiche gratuite, consulenze nutrizionali, di trucco e capelli, sedute di mindfulness e yoga» spiega la direttrice della Clinica Oncologica dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche e ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, professoressa Rossana Berardi.

La media di accessi alla Pink Room nei suoi primi tre anni di attività, evidenzia il primario, ideatore dello spazio che ha fatto da capofila in Italia, è stata di 3.5 accessi per donna durante il percorso oncologico, mentre l’età mediana di chi ha usufruito dei servizi dedicati è stata di 54 anni con un range di età dai 28 agli 85 anni, il 50% delle quali era in pre-menopausa e il restante 50% in post-menopausa.

Il 70% delle donne che ha fatto accesso alla Pink Room aveva un tumore al seno, mentre il restante 30% aveva altri tipi di tumore, inoltre, l’84% era in chemioterapia, immunoterapia o radioterapia, il 16% invece era in reparto per dei controlli. La prima consulenza, nel 57% dei casi è stata di natura medica, nel 43% dei casi non di ordine sanitario e per la maggior parte (58%) una consulenza con estetiste e parrucchiere, nel 42% dei casi meditazione e yoga.

Le Dragonesse, gruppo di donne oncologiche costituitosi in seno alla Pink Room

«Continuiamo su questo percorso» spiega il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Armando Gozzini, parlando di una iniziativa molto importante, in quanto «nei luoghi in cui ci si cura, spesso ci si trascura, perché la malattia ha il sopravvento», ma anche l’immagine esterna e la cura del proprio corpo consentono di «darsi una carica maggiore».

«Oggi è il senso del ritorno a nuova vita – spiega la professoressa Berardi – perché la pandemia ha messo un po’ da parte molte iniziative, alcune le abbiamo riconvertire in modalità telematica, ma non è stato semplice, anche perché sono iniziative che richiedono un contatto fisico». La direttrice spiega che il senso del progetto è quello di consentire alle donne di «ritornare a una ‘nuova me’: dopo che la malattia ha colpito e cambiato, non solo nel fisico, ma soprattutto nel modo di sentire, di essere, della sensibilità e dell’autostima: nella Pink Room c’è un tempo, uno spazio, anche un ambulatorio, ma è molto di più, c’è una presa in carico e una visione globale delle pazienti. Le donne, in questi anni di pandemia ci chiedevano di poter tornare ad accedere alla Pink Room».

Da destra Patrizia Tiranti (presidente Cna Impresa Donna) e Lucia Pistelli (Cid Cna Macerata)

Berardi annuncia anche la ripartenza del corso di perfezionamento universitario della Politecnica delle Marche, per operatore in oncologia, prima esperienza in Italia per professionisti che si dedicano ai malati oncologici. Le professioniste Cna svolgeranno il loro primo giorno di attività il 6 marzo, di lunedì, giorno di chiusura delle attività. La presidente della Fondazione Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, Marisa Carnevali, evidenzia che grazie alle imprenditrici dell’associazione di categoria «saremo sempre più presenti e daremo le giuste risposte di attenzione e cura alle nostre donne».

Le professioniste della Cna appena contattate «hanno accettato immediatamente», sottolinea la presidente di Cna Impresa Donna Marche, Patrizia Tiranti, la quale ha spiegato che le imprenditrici arriveranno da tutte le province delle Marche, non solo da Ancona. La patologia oncologica «ci tocca tutti» spiega, chi per motivi personali, chi per parenti o amici, «la bellezza» per chi affronta un percorso oncologico, «ci sembra possa dare sollievo alle donne che spesso non si riconoscono più nel loro corpo».

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