Ancona-Osimo

Nuovo Dpcm, l’occhio sulle palestre non spaventa gli addetti ai lavori anconetani

Sette giorni da osservate speciali per le palestre. Gli operatori del settore: «I luoghi a rischio contagio sono altri, prendete la gente ammassata nei mezzi pubblici»

Happiness Loreto
Una delle palestre Happiness sul territorio anconetano

ANCONA – Il nuovo Dpcm presentato dal premier Giuseppe Conte, in vigore fino al 13 novembre, non ha limitato l’attività delle palestre ma le ha comunque sottoposte a un’osservazione particolare. Nello specifico sono stati concessi sette giorni per adeguare le strutture ai protocolli vigenti ed evitare sanzioni. La lente d’ingrandimento, tuttavia, non ha spaventato gli addetti ai lavori anconetani che hanno rivendicato con fermezza come nelle palestre vengano da sempre rispettate tutte le disposizioni anti-contagio.

«Tenere sotto controllo le palestre è una cosa positiva perché si può avere uno screening eventuale dei casi in aumento e di tutta la situazione – spiega Michele di Gioacchino di Happiness Ancona -. Abbiamo riscontrato un po’ di scoraggiamento nei nostri clienti perché comunque, rispetto agli anni passati, c’è meno gente. Il rientro non è stato come quello che ci aspettavamo e che abbiamo vissuto precedentemente».
Sulla sicurezza: «Con le giuste precauzioni i rischi in palestra sono bassi. Basta usare la testa, come nel resto degli ambito della quotidianità. Servono le giuste accortezze».

I plexiglas nella palestra Athlon di Falconara

Per Claudia Catena di Athlon Falconara i protocolli vengono già ampiamente rispettati all’interno delle strutture: «Se le regole vengono rispettate né noi né i clienti abbiamo modo di preoccuparci. È così dai primi giorni di giugno, quando abbiamo riaperto. Anzi, dirò di più. Chi non rispetta le disposizioni è giusto che venga sanzionato perché il rispetto dei protocolli espone le palestre a costi altissimi per garantire la sicurezza. I clienti si sentono più sicuri a sapere che si fanno le cose come devono essere fatte».

In riferimento ad alcune situazioni specifiche: «Qui da noi si indossa sempre la mascherina tranne nel momento in cui si esegue l’esercizi. Gli attrezzi e le sale sono costantemente sanificati, gli spogliatoi anche. Per garantire le distanze abbiamo collocato i plexiglas. I luoghi a rischio sono altri, prendete la gente ammassata nei mezzi pubblici».

Il personal trainer Giorgio Molari al lavoro

Una disamina tecnica è stata fornita anche dal personal trainer Giorgio Molari, protagonista sia all’Athlon che nelle palestre di “I Love Fitness”: «Tenere sotto controllo è corretto perché è normale che in un ambiente di attività il rischio di contagio esista. L’errore sarebbe fare di tutta l’erba un fascio, basterebbe sanzionare solo chi non rispetta i protocolli. Mi auguro che non si registrino cali nelle iscrizioni perché lo sport continua ad essere considerato dall’UE un bisogno di prima necessità e l’Italia non può considerarlo diversamente. Le palestre sono sicure, ci sono persone perbene che lavorano all’interno costantemente attente per rispettare tutte le disposizioni. Nessuno vuole mettere a repentaglio i clienti e il proprio luogo di lavoro».

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