Ancona-Osimo

Numana, per il Festival del Parco lo spettacolo Paolo dei Lupi: una riflessione sulla convivenza con il lupo e la fauna selvatica

Lunedì spettacolo gratuito ispirato alla vita del biologo e poeta Paolo Barrasso, fra i primi a credere e ad agire, negli anni ’70, nel primo progetto per la salvaguardia del lupo appenninico in Italia

NUMANA – Nell’ambito del cartellone del Festival del Parco, lunedì 27 giugno dalle ore 21 a piazza Nuova di Numana ci sarà lo spettacolo gratuito Paolo dei Lupi di e con Francesca Camilla D’Amico. Paolo dei Lupi trae ispirazione dalla vita avventurosa del biologo e poeta Paolo Barrasso (Sulmona 1949 – M. Morrone 1991) che fu tra i primi a credere e ad agire, negli anni ’70, nel primo progetto per la salvaguardia del lupo appenninico in Italia con l’“Operazione San Francesco”, promossa dal WWF.

Nello spettacolo organizzato dall’ente Parco del Conero emergono anche le difficoltà e i conflitti con i cacciatori e con gli “scettici”. Conflitti tutt’oggi non ancora superati nel nostro Paese, in termini di tutela ambientale e di convivenza con la fauna selvatica. Lo spettacolo intende sfatare miti e false convinzioni sulla figura del lupo, per favorire la conoscenza di uno degli animali simbolo delle nostre montagne e raccontare come l’uomo possa intervenire in maniera costruttiva sui delicati equilibri dell’ecosistema.

Paolo Barrasso era anche un poeta, il suo amore per la natura lo aveva portato a volerla raccontare per farne conoscere le meraviglie e i segreti. Al rigore dello scienziato univa le qualità dal sognatore, dedicando tutta la sua vita alle montagne, per ripristinare gli equilibri turbati dall’uomo attraverso progetti di grande importanza che resero possibile il ritorno dei lupi sull’Appennino e la ricostruzione della sua catena alimentare con la reintroduzione di cervi e caprioli (che l’attività venatoria incontrollata aveva sterminato), la reintroduzione della lontra, la creazione di una banca genetica del lupo e la ricerca per la vaccinazione delle volpi affette dalla rabbia silvestre.

Paolo Barrasso diede vita, negli anni ‘80, al primo museo archeologico e naturalistico in Abruzzo, oggi a lui intitolato, a Caramanico Terme. Lavorò instancabilmente per vedere la Majella, la montagna che aveva tanto amato, finalmente protetta. Perse la vita, poco prima di vedere il suo sogno realizzato, in un tragico incidente sul Monte Morrone, mentre era sulle tracce degli orsi. Ma dove Paolo è passato è tornata la vita.

Ti potrebbero interessare