Ancona-Osimo

Numana, arrestata la banda “pendolare” dei furti di auto

Nell’ipotesi accusatoria, al sodalizio sono attribuiti. nel periodo che va da luglio a ottobre 2021, 38 episodi delittuosi

Numana

NUMANA – Sono stati i Carabinieri della Stazione di Numana il 10 maggio a portare a termine a Cerignola (in provincia di Foggia) l’operazione “Uscita 762”, dando esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ancona, nei confronti di cinque persone indagate per concorso in furto continuato e aggravato. L’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona e giunta a conclusione dopo sette mesi di indagini, ha consentito di individuare il gruppo, di origine pugliese, dedito principalmente all’attività predatoria nelle regioni Marche, Abruzzo, Molise, Lazio e Puglia. In particolare, è stato delineato un compendio indiziario secondo cui gli indagati erano dediti stabilmente alla commissione di delitti contro il patrimonio, furti di auto lasciate in sosta sulla pubblica via, con incursioni predatorie muovendosi in gruppi vari, formati da due a quattro soggetti, a bordo di una sola auto, nottetempo, dai rispettivi luoghi di residenza in Puglia a quelli di commissione dei furti, distanti anche centinaia di chilometri, per poi tornare nel luogo di provenienza, entro le prime ore dell’alba.

I pendolari del furto

Pendolari del furto insomma. La compagine malavitosa si concentrava spesso su veicoli con marche e modelli ricorrenti: la mancata consumazione di alcuni dei furti, per cause indipendenti dalla volontà degli agenti, o il successivo rinvenimento del veicolo prima dello smontaggio delle sue parti, ha contribuito a comprendere come avveniva l’impossessamento materiale dell’auto. I veicoli, i cui furti non sono stati portati a compimento, presentavano la forzatura delle portiere, necessaria per introdursi nell’abitacolo. Successivamente, per eludere i moderni sistemi elettronici di protezione dei veicoli, gli autori procedevano alla rimozione e sostituzione delle centraline elettroniche, avvalendosi di apparecchiature dedicate alla programmazione di chiavi vergini o preposte alla cancellazione delle codifiche degli immobilizzatori. Nell’ipotesi accusatoria, al sodalizio sono attribuiti nel periodo che va da luglio a ottobre 2021, 38 episodi delittuosi, avvenuti nelle province di Ancona (sei nel capoluogo, tre a Numana e quattro a Falconara Marittima), Macerata (tre nella città di Porto Recanati), Ascoli Piceno (otto tra San Benedetto del Tronto e Grottammare), Chieti (cinque a Francavilla a Mare), Campobasso, Latina, Bari e Bisceglie. L’attività di indagine è stata necessaria anche in considerazione di una massiccia recrudescenza del fenomeno criminale registrata a partire dai mesi estivi del 2021, coincisa con l’annullamento delle restrizioni agli spostamenti infra-regionali a contrasto della situazione pandemica. Alcune località che si affacciano sulla fascia costiera medio-bassa adriatica, per la presenza di comode vie di fuga verso la rete autostradale, sono state più esposte ad incursioni ad opera di squadre. L’indagine ha preso il via dopo il furto di un’Alfa Romeo Stelvio, verificatosi nella notte del 16 luglio 2021 a Marcelli di Numana. Gli arrestati si trovano nella Casa circondariale di Foggia.

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