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Nudibranchi e relitti: alla scoperta del mondo marino nei fondali del Conero con le immersioni

Con l'attività subacquea si può scoprire una straordinaria ricchezza di biodiversità difficilmente riscontrabile in altre zone dell’Adriatico. A pochi metri di profondità si possono vedere pesci, alghe, granchi - molti mimetici-, scogli ricoperti da molluschi e due navi affondate alcuni decenni fa

NUMANA-  I fondali della Riviera del Conero sono il regno di crostacei decorati e di nudibranchi coloratissimi. A pochi metri di profondità si entra un mondo marino incredibile, popolato da pesci, alghe, granchi- molti mimetici- e scogli ricoperti da molluschi. Non solo, è possibile vedere due relitti che giacciono da decenni nei fondali. Uno è il Photo, il piroscafo libanese che naufragò nel 1962 alle Due Sorelle a causa di una tempesta. L’altro è il Nicole, nave da carico battente bandiera del Belize inabissata nel 2003 a due miglia a largo dalla costa di Numana. Con le immersioni si può scoprire una straordinaria ricchezza di biodiversità difficilmente riscontrabile in altre zone dell’Adriatico. E poi, fare attività subacquea è un modo diverso per vivere il mare e godersi la propria vacanza estiva tra una tintarella e l’altra.

Nella costa del Conero ci sono molti siti di immersione tra i quali: Le Due Sorelle/relitto Photo; Secca dell’Ospedale; Scoglio della Vela; Scoglio del Trave; Cala Davanzali; Secca Elle; Secca del Casello e il relitto Nicole. Per riuscire a vedere le innumerevoli e piccolissime forme di vita presenti nei fondali occorre avere un occhio ben allenato.

Un cavalluccio marino (Foto: Marco Gallucci, Pagina Facebook See Wolf Diving)

«È un mare molto amato dai fotografi perché ci sono specie che non si trovano in altri posti in Italia- afferma Luca Gaspodini della See Wolf Diving-. Ci sono nudibranchi di tutte le forme e di colori diversi. Sono come dei vermicelli, piccolissimi e visibili con occhio allenato. Ci sono poi scorfani, occhiate, il granchio facchino che si mette delle spugne sul dorso per mimetizzarsi. Molte specie si mimetizzano per fingersi più pericolose di quello che sono in realtà».

Una delle immersioni più belle ed emozionati che la Riviera del Conero offre è certamente quella al relitto del Nicole. «È possibile vistarlo solo esternamente, non si può entrare. È incredibile vedere intorno al relitto si sia creata nuova vita: le specie si sono riappropriate del mare e hanno utilizzato i resti della nave per farlo- racconta Gaspodini-. Del relitto del Photo invece c’è rimasto molto poco, ci sono lamiere sparse: la caldaia, l’elica.  Altri punti molto belli per le immersioni subacquee sono lo scoglio della Vela-Secca dell’Ospedale e il Trave. Qui si possono trovare molti nudibranchi, scorfani e crostacei più grandi come il Grongo che è una sorta di anguilla marina».

Non solo turisti italiani, anche belgi, francesi, olandesi, tedeschi e americani chiedono di essere accompagnati a fare immersioni. «I turisti che fanno immersioni sono in aumento. I subacquei prediligono il Muck diving, specialità nata in Indonesia. Si tratta di immersioni in fondali fangosi e sabbiosi che, appunto per queste caratteristiche, è possibile fare anche nella zona del Conero» spiega Marco Giuliano, Centro Sub Monte Conero.

I fondali del Conero
(Foto: Marco Gallucci – Pagina Facebook See Wolf Diving)

Nel territorio ci sono diverse scuole specializzate in immersioni che offrono sia escursioni subacquee che corsi. Per fare attività subacquea ti tipo ricreativo occorre essere in possesso del brevetto, una sorta di patente rilasciata da istruttori dopo aver seguito dei corsi. Ce ne sono di vari livelli: il primo è l’Open Water e abilita a immersioni fino a 18 metri; il secondo consente di scendere fino a 30 metri. La massima profondità per l’attività ricreativa è di 40 metri. Poi si passa ai corsi tecnici.

«Molte persone brevettate ci chiedono escursioni lungo la Riviera del Conero. Altre sono invece alla loro prima esperienza con l’attrezzatura subacquea. Per loro abbiamo a disposizione il programma Disocver Scuba Diving che consiste in un po’ di teoria e di pratica in acqua bassa. È una sorta di battesimo del mare- afferma Luca Gaspodini della See Wolf Diving-. Al termine viene rilasciata una certificazione che riconosce l’attività svolta e dà la possibilità fare immersioni accompagnati da un istruttore a una profondità massima di 12 metri».

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