Ancona-Osimo

Night club abusivi, la Questura di Ancona revoca due licenze

Risse e spettacoli abusivi. La Questura di Ancona revoca la Scia a due locali che svolgevano attività di night club senza permessi

ANCONA – Svolgevano attività di intrattenimento danzante e pubblico spettacolo senza averne regolare licenza. La Questura revoca la Scia al “Blue Moon” di Ancona, a Vallemiano, e al “Venus” di Montemarciano. I due locali, per altro, erano già stati colpiti da misure restrittive da parte della Questura per problemi di ordine pubblico (il Blue Moon) e di permessi mancanti (il Venus). 

I precedenti

Ad ottobre dell’anno scorso una violenta rissa divampata all’interno del locale e proseguita all’esterno aveva portato la Questura di Ancona ad emettere nei confronti del “Blue Moon” un ordine di chiusura per 20 giorni. Successivamente, a gennaio di quest’anno, per violazione delle norme di contenimento anticovid, il “Blue Moon” è incorso in un altro provvedimento di chiusura di 5 giorni. E una volta riaperto, la terza sanzione: venti giorni di stop per esercizio abusivo di pubblico spettacolo, essendosi trasformato in un night club con figuranti di sala, di cui una senza regolare assunzione. Per la stessa motivazione il “Venus” ha subito il medesimo ordine di chiusura a febbraio scorso. Per tutti questi fatti il prefetto di Ancona ha emanato la proposta di revoca dell’autorizzazione Scia per i due locali. 

Tolleranza zero

Il gioco di squadra tra Questura e Prefettura di Ancona per il contrasto del degrado non si ferma. Anzi, aumenta il pressing verso chi persiste a non voler rispettare le regole. E l’imperativo sembra essere: tolleranza zero. Tanto che nei giorni scorsi sono state applicate con grande solerzia due misure restrittive nei confronti di due locali del centro di Ancona. Uno, in Piazza del Papa, per la mancata osservanza delle norme di contenimento anticovid: il barman serviva da bere mantenendo la mascherina abbassata sul mento (4 giorni di chiusura dell’attività e una sanzione pecuniaria di 280 euro). L’altro, al porto di Ancona, per una rissa scatenatasi all’esterno del locale (chiusura di 10 giorni). Questi i primi effetti dell’ordinanza anti movida molesta emessa dal sindaco di Ancona ed entrata in vigore lo scorso weekend. Inevitabili le reazioni di contrarietà da parte degli operatori. «Dovrebbero colpire chi delinque, non le imprese – afferma Carlo Bolletta, titolare del bar Civico 61 in Piazza del Papa – è vero che il mio barista aveva la mascherina abbassata, ma poco prima siamo stati vittime di lancio di bicchieri da parte della solita baby gang. Questi giovani delinquenti sono sempre in giro. A noi, invece, non ci fanno lavorare». 

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