Ancona-Osimo

I negozianti inferociti: «Ancona è deserta, servono eventi». L’assessore: «Tornerà la Notte bianca»

Il nostro reportage nelle notti anconetane, tra ubriachi che si prendono la città. Il grido degli esercenti: «Zero eventi ed iniziative: così siamo allo sbando»

La città deserta alle 23

ANCONA – Se gli altri dormono, alcuni la vivono, la notte. Sono gli sbandati (non solo clochard) della notte di Ancona. Qualche giorno fa, abbiamo fatto un giro tra le vie del centro. Un centro deserto già dalle 22.30. Tante le persone che dormono sulle panchine, pochi i cittadini in giro, nessun turista.

Una desolazione vedere il centro vuoto, negozi chiusi, ristoranti e bar serrati. Quasi nessun a passeggio, nessuna coppietta che intona canzoni al porto. Lì, solo una distesa di cemento e qualche gabbiano a ridosso del mare.
Gli stabilimenti sono out, così come i chioschi del corso.

Il centro storico è frequentato solo da gente poco raccomandabile. Qualcuno urina in piazza Cavour, tra la gente che dorme con bottiglie di birra e brick di vino vicino. Altroché eventi e vita: «Ad agosto, quasi nessun evento in città, fanno notare gli esercenti di corso Garibaldi e Mazzini».

Ne sa qualcosa Maria Antonietta Rotigliano, che, dal suo caratteristico e frequentatissimo ristorante “La mezza luna”, a Capodimonte, implora più controlli: «Servono più polizia e più pulizia. Dietro il mio locale, in via Monina, la gente si raduna a frotte. Si drogano, bevono, schiamazzano, è un disastro».

Fino a qualche anno fa, in via Oberdan, Antonietta aveva pure i dehors: «Li ho tolti per risparmiare. Sa, spendiamo così tanto di tasse…Che poi, vabbè, ci vorrebbe un passaggio più frequente dei netturbini. Siamo spesso io e mio marito a dover pulire questo asfalto colabrodo, invaso da erbacce e sterpaglie. E guardi qua – indica – la scalinata di via Torrioni è un cantiere incompiuto da anni. Una scalinata a metà, con i topi che passeggiano sul marciapiede. I vandali? Ho dovuto mettere le telecamere per fermarli, imbrattavano continuamente il negozio».

I commercianti di corso Garibaldi chiedono la Notte bianca, una serie di eventi e di iniziative permanenti, per un cartellone estivo e invernale che possa contribuire a rilanciare Ancona. Ecco, la Notte bianca, che in corso Amendola non viene più fatta dai tempi del covid.

Marco Battino, assessore alla notte

Finalmente – questa è la notizia – la Notte bianca tornerà. È quanto annuncia Marco Battino, il giovane assessore alla notte: «Ad ottobre, tornerà la Notte bianca e ad essere coinvolto sarà sicuramente corso Garibaldi, ma al momento non posso dire di più».

Intanto, certo è che la città si sta preparando a una delle date zero, che sarà la festa del mare, un banco di prova importante per la nuova giunta, che ha promesso eventi non stop per il capoluogo marchigiano: «In piazza del Papa, ci sarà uno spettacolo fino alle 22, perché bisogna fare un bilanciamento anche con le esigenze dei residenti che chiedono di tenere sotto controllo il rumore».

Nei piani del Comune, una call per talenti locali: «Ci sono molti ragazzi anconetani che cantano e sin dall’inizio ho detto di voler tributare un’attenzione particolare ai giovani – fa il 22enne – e succederà. Stiamo parlando con l’università per restituire Ancona agli universitari. Sul fronte estivo, è vero che in questo periodo ci sono stati pochi eventi, ma noi ci siamo appena insediati e le casse comunali versavano nelle condizioni che sappiamo. Per la cultura, ci erano stati lasciati circa 76 euro».

E ancora: «Stiamo pensando anche al porto, glielo assicuro – ribadisce Battino – Lì, con l’Autorità portuale che dobbiamo interfacciarci, però è presto per annunciare qualcosa. I frutti di quanto stiamo facendo si vedranno la prossima estate. Al contrario, già entro il 2023 vorremmo arricchire il cartellone di eventi. Non solo per le notti anconetane, ma anche per il giorno».

La sera Ancona è una città vuota? «Ebbene, la sfida è aiutare il settore della cultura, portando i giovani a teatro e nei cinema». L’assessorato di Battino sta lavorando prendendo spunto da realtà vicine: «Penso per esempio a Civitanova, ma conosco pure Bologna. Serve più spazio per i giovani, con nuove sale da ballo in città e aiuti per gli esercenti che già ci sono».

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