Ancona-Osimo

Natale e Covid, ristoratori in allerta. Polacco di Confcommercio Marche: «Disdette e calo della clientela»

A mettere in crisi i ristoratori sono le disdette legate al timore della pandemia e le cene aziendali saltate per la presenza di non vaccinati nelle comitive

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Foto da Pixabay di (Pexels)

ANCONA – «Le previsioni per il 25 dicembre indicano un calo della clientela». Lo afferma il direttore di Confcommercio Marche Centrali, Massimiliano Polacco. «Le disdette ci sono e sono iniziate da qualche giorno ormai – spiega -, soprattutto da quando c’è stato il passaggio in zona gialla».

Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio Marche

A mettere in crisi i ristoratori sono anche le disdette a pranzi e cene da parte di comitive con persone non vaccinate, che non avendo il Super Green pass non possono accedere alle consumazioni al chiuso all’interno dei locali. «È capitato che alcuni non vaccinati si siano presentati in comitive e i nostri ristoratori sono stati costretti a mandarli via», afferma.

Oltre al peggioramento dell’emergenza sanitaria, il Super Green pass sottrae inevitabilmente clientela ai locali facendo saltare anche le cene aziendali in caso di presenza di non vaccinati.

«Il 4,4% degli imprenditori segnala passi indietro» da parte dei clienti anche se per «sei ristoratori su dieci le aspettative rimangono ancora positive, a fronte di un 4% di gestori che, al contrario, vede un Natale ancora in chiaroscuro».

Un mese fondamentale quello di dicembre per il mondo della ristorazione dal momento che da solo vale il 10% del fatturato dell’anno. «ln questo 2021 saremo ancora lontani dai livelli pre-Covid – spiega Polacco -. Una flessione del 19,4% sul quale pesa sicuramente la contrazione dei flussi turistici internazionali, anche in conseguenza delle misure restrittive adottate dal Governo, ma anche la riduzione degli eventi aziendali, per i quali registriamo numerose cancellazioni».

Secondo Confcommercio cresce la previsione di spesa degli italiani per il menu delle feste: dai 56 euro del 2019 siamo passati a 60 euro di media. Nel 13,7% dei locali si potranno spendere meno di 40 euro, nel 42,7% dei casi il conto oscillerà tra le 40 e le 60 euro, mentre nel 43,6% dei ristoranti si supereranno le 60 euro.

A farla da padrone, anche quest’anno, sono i menù a prezzo fisso: formula scelta dal 78,8% dei gestori, con il 44,7% che ha deciso di includere anche le bevande, mentre il 34,1% ha preferito escluderle.

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