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Festival di Sanremo, Sylvia Catasta: «Felice di essere stata scelta da Elodie e Dardust»

La musicista fermana è la direttrice d'orchestra del brano “Andromeda“, pezzo firmato dal vincitore dell'anno scorso Mahmood e da un altro marchigiano, l’ascolano Dario Faini

Sylvia Catasta al 70esimo Festival di Sanremo

ANCONA – Anche la musicista fermana Sylvia Catasta è al 70esimo Festival di Sanremo, come direttrice d’orchestra del brano cantato da Elodie, “Andromeda“, pezzo firmato dal vincitore dell’anno scorso Mahmood e da un altro marchigiano, l’ascolano Dario “Dardust” Faini.

Qual è stata l’emozione di dirigere l’orchestra del Festival e di salire sul palco dell’Ariston?
«L’emozione l’ho provata soprattutto quando mi dirigevo verso il teatro, perché poi sul palco ha lasciato spazio a una grande concentrazione, per cercare di spingere l’orchestra al meglio. Martedì sera (4 febbraio) l’esibizione è andata bene e sono contenta perché l’orchestra ha risposto benissimo e i musicisti sono molto bravi e disponibili. Elodie è bravissima e molto professionale».

È la prima volta a Sanremo?
«Sì, come direttrice d’orchestra, ma in altre edizioni precedenti avevo già partecipato come arrangiatore. L’ultima volta dieci anni fa, perché negli ultimi anni mi sono allontanata dal mondo del pop».

Dirigere l’orchestra a Sanremo è un sogno che si è realizzato?
«Certamente salire sul palco dell’Ariston come direttrice d’orchestra mi fa molto piacere, ma la soddisfazione più grande è che Dario “Dardust” Faini mi ha chiamata. Elodie ha espresso un desiderio, voleva una figura femminile, e Dario che è il produttore e il co-autore del brano, ha fatto la scelta e mi ha chiamata per dirigere l’orchestra».

Anche Dario è marchigiano. Avevate già lavorato insieme?
«No, questa è la prima volta, ma ci conosciamo da tantissimi anni, da quando vivevamo ancora entrambi nelle Marche».

La canzone “Andromeda” si è piazzata tra i primi posti della classifica generale delle due prime serate. È già un ottimo risultato?
«Sì e ne siamo molto felici. Anche se il brano ha una struttura e un suono diversi da ciò che il festival ci ha abituati, è un progetto artistico estremamente coerente e questa cosa evidentemente è passata. Elodie, il brano e il suo modo di cantare sono estremamente coerenti».

«Il complimento più bello che ha ricevuto dopo la prima serata?
«I complimenti che mi hanno fatto più piacere sono arrivati dai compositori e direttori d’orchestra con cui collaboro, perché io sono assistente di alcuni compositori di musica da film e musica classica. Ho sentito un grande affetto dalle persone che io considero i miei Maestri».

Quando è nata la sua passione per la musica?
«Da bambina. Sin da piccolissima volevo suonare qualsiasi strumento e i miei genitori alla fine hanno ceduto. Ho studiato al conservatorio di Fermo e poi mi sono trasferita a Milano dove ho preso un altro diploma e ho frequentato tanti corsi. Ho iniziato con l’Orchestra internazionale d’Italia che aveva sede a Fermo, poi ho collaborato con tante orchestre, in particolare l’Orchestra Verdi di Milano».

Alle spalle ha collaborazioni importanti, da Ezio Bosso a Mika, fino ai Muse.
«Diversi anni fa Ezio Bosso mi chiese di affiancarlo come assistente musicale, per le sue partiture e composizioni, e ho collaborato anche con Mika. Nell’ambito della musica pop, ho curato gli arrangiamenti della sezione orchestrale per produzioni discografiche e tournée di artisti come Celentano, Negramaro, Elisa, Pacifico, Stadio, Saturnino, Muse e tanti altri. Attualmente sto lavorando con Nicola Tescari, compositore di musica da film».

Le piacerebbe tornare anche il prossimo anno a Sanremo?
«Certo, perché no».

Cosa farà dopo il Festival?
«Domenica sarò già a Praga per registrare delle musiche con l’orchestra per un film (produzione Rai)».

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