Ancona-Osimo

Morto a 16 anni durante lo stage, l’assessore regionale Aguzzi: «Ancora più attenzione verso questo settore»

L'assessore regionale con delega al Lavoro e Formazione professionale ha invocato maggiore attenzione alla sicurezza negli stage e nei luoghi di lavoro dopo la morte di Giuseppe Lenoci, ragazzo di Monte Urano. Sulla vicenda sono intervenuti anche Latini e Saltamartini

Stefano Aguzzi, assessore regionale con delega al Lavoro

ANCONA – «Non credo che questo debba o possa mettere in discussione un’attività, che è quella di istruzione e formazione professionale, che è storicizzata in questa regione, nelle Marche, e che ha sempre dato ottimi risultati per far crescere i nostri  giovani, per il recupero scolastico, per la professionalità dei nostri giovani e anche per lo sviluppo lavorativo». Sono le parole dell’assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale Stefano Aguzzi, a margine della seduta del Consiglio regionale che si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare Giuseppe Lenoci, il ragazzo di 16 anni di Monte Urano, morto ieri in seguito ad un incidente stradale a Serra de’ Conti mentre stava seguendo uno stage formativo in termoidraulica.

Una tragedia che si aggiunge a quella di Lorenzo Parelli, il ragazzo della provincia di Udine morto nell’ultimo giorno di tirocinio in una azienda, e che accende i riflettori sul tema della sicurezza. «Certo – ha detto Aguzzi – questa è una situazione che fa riflettere, non vuol dire che magari non si debbano portare alcune modifiche, qualora ce ne siano le condizioni e le esigenze».

Secondo l’assessore lo stage «è una forma che ha funzionato sempre molto bene per quel che riguarda l’occupabilità. Tendenzialmente oltre l’80% di questi ragazzi poi effettivamente trova lavoro alla fine del percorso» uno strumento «molto utile per recuperare l’abbandono scolastico nei primi anni» dei ragazzi che si iscrivono alle scuole superiori, e poi magari abbandonano la scuola dopo il primo o il secondo anno: «uno strumento che ha funzionato sempre molto bene, è sempre stato molto apprezzato. Purtroppo in questo caso viene messo in discussione, o alla cronaca, da un fatto molto doloroso».

Toccando il tema della sicurezza sul lavoro, Aguzzi in risposta ai giornalisti ha chiarito che «questa è una situazione che va oltre la questione dell’istruzione e della formazione professionale: qui si parla di sicurezza sul lavoro ovviamente più in generale, perché questo può accadere come purtroppo è successo ad un giovane stagista, ma può accadere anche in tante altre situazioni e anche a persone operative sotto altre forme di lavoro».

«Occorre assolutamente porre l’attenzione su questo – ha aggiunto -. Ho riunito qui in Regione, dopo due anni che non si riuniva più, il gruppo che è vocato a verificare le attività legate alla sicurezza del lavoro. Certo che occorrerà forse usare ancora con più attenzione verso questo settore, soprattutto in un momento come questo in cui usciamo da una crisi economica che aveva bloccato moltissime attività e oggi c’è una forte ripresa di queste attività, forse magari anche leggermente sfrenata sulla quale occorre avere un occhio assolutamente di riguardo».

Giorgia Latini, assessora regionale alla Cultura

Sul tema è intervenuta anche l’assessora all’Istruzione Giorgia Latini che ha parlato di «evento tragico» spiegando che «questi fatti non debbono più accadere» ma anche che «non può essere assimilato a una mancanza del servizio dell’Istruzione, perché intanto non si trattava di un progetto di alternanza scuola-lavoro, era un tirocinio di formazione professionale biennale, quindi dobbiamo puntare l’attenzione sulle morti sul lavoro. Questo è un tema che la Regione Marche deve affrontare, ma che deve essere affrontato anche a livello nazionale, perché le morti sul lavoro sono veramente tante» così come «il grande tasso di incidenza riguardo alle morti per incidente stradale, perché in questo caso si parla di incidente stradale».

«Mi sono coordinata con gli altri assessori regionali, e anche se non si trattava di un ragazzo che svolgeva l’alternanza scuola-lavoro, il ministro Bianchi comunque si è reso disponibile ad affrontare la tematica anche da un punto di vista nazionale, quindi siamo a disposizione per collaborare e per fare tutto il possibile affinché questi episodi siano sempre più rari».

Filippo Saltamartini

L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini intervenendo sulla tragedia ha parlato di «fatti molto spiacevoli che mettono in luce un problema del nostro Paese, nel senso che l’Italia ha una industria manifatturiera che richiede personale specializzato, che i corsi di istruzione ordinari non consentono di formare e quindi si è cercato in un percorso durato degli anni per integrare il percorso didattico con le lezioni frontali e la pratica nelle aziende attraverso l’uso di macchine che servono per la produzione».

«Credo che il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro sia un tema centrale – ha aggiunto -, che ancora una volta viene sottovalutato. Penso che il nostro paese debba fare uno sforzo per assumere più ispettori del lavoro: c’è pochissima vigilanza e anche l’azienda sanitaria a cui è demandata una parte di questa vigilanza sui cantieri e sulla produzione, anche qui dobbiamo fare uno sforzo maggiore, tenendo conto che l’unico modo che abbiamo per poter incrinare questo tristissimo primato delle morti bianche sia quello dei controlli, della verifica, dell’approntamento della sicurezza e anche, se mi è consentito, un maggior addestramento del personale e dei lavoratori stessi».

Per Saltamartini all’interno dei contratti collettivi di lavoro devono essere previsti «dei periodi di stage e di formazione degli stessi lavoratori, che devono essere resi edotti delle misure di sicurezza volte a garantire la loro incolumità, non avremo mai nel nostro paese la possibilità di poter riparare alla perdita di un solo ragazzo, pensiamo al dolore delle famiglie, un dolore insopportabile».

Dino Latini, presidente Consiglio regionale

La seduta del Consiglio regionale si era aperta con un minuto di silenzio chiesto dal presidente dell’Assemblea legislativa Dino Latini per testimoniare la «vicinanza ai familiari di Giuseppe Lenoci. La sua è ancora una volta una morte inconcepibile – spiega -. E non vogliamo andare avanti con le parole. Quella della sicurezza, più specificatamente nei luoghi di lavoro, è una tematica che richiama le istituzioni e la comunità tutta ad un grande senso di responsabilità».

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