Ancona-Osimo

Monitoraggio THC nelle coltivazioni di canapa, convenzione tra Univpm e Carabinieri Forestale Marche

Si tratta del primo accordo nazionale su questo tema il cui obiettivo è definire un sistema di controllo di qualità che tuteli tutta la filiera: sia il coltivatore che il consumatore

ANCONA- Siglata la convenzione tra Università Politecnica delle Marche e Comando Regione Carabinieri Forestale Marche sul “Monitoraggio del contenuto di tetraidrocannabinolo (THC) nelle coltivazioni di canapa (Cannabis Sativa L.) nel territorio regionale”. Si tratta del primo accordo nazionale su questo tema il cui obiettivo è definire un sistema di controllo di qualità che tuteli tutta la filiera: sia il coltivatore che il consumatore. La collaborazione è volta quindi alla realizzazione di un programma di ricerca per il monitoraggio del contenuto di THC nella canapa e nei prodotti della filiera agroalimentare da essa derivati.

I Carabinieri forestali effettueranno i controlli in campo e i campionamenti mentre il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Univpm avrà ilo compito di effettuare le analisi per l’identificazione e la quantificazione di THC nelle colture di canapa industriale e nei prodotti agroalimentari derivati. La sperimentazione permetterà anche di ottimizzare i metodi analitici utili all’implementazione dei sistemi investigativi impiegati nell’accertamento delle violazioni della normativa vigente. Nelle Marche sono 125 gli ettari di canapa coltivati, la maggior parte dei terreni si trova nella provincia di Ancona.

Tra coltivazioni e apertura di cannabis light shop il settore è in crescita ma, dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione che decreta un reato la vendita dei prodotti derivanti dalla cannabis light, è necessario fare chiarezza su cosa è legale e cosa no. La legge del 2 dicembre 2016 n. 242 consente la coltivazione della canapa sativa, senza autorizzazione, al fine di produrre alimenti, cosmetici, materie prime biodegradabili e semilavorati innovativi, per diversi settori industriali e ingegneristici. Viene utilizzata anche nella bioedilizia. La legge qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole. La recente sentenza della Cassazione ha stabilito che tra i prodotti derivata dalla canapa, le infiorescenze, l’olio, le foglie e la resina sono vietate alla vendita perché rientrano nella fattispecie di reato contenuta nel Testo Unico sugli Stupefacenti.

Il Rettore dell’Univpm Sauro Longhi e il Comandante della Regione Carabinieri Forestale Marche Fabrizio Mari firmano la convenzione

«La sentenza della Cassazione ha fatto chiarezza– dichiara il Comandante della Regione Carabinieri Forestale Marche, Gen. B. Fabrizio Mari-. Il nostro compito è quello di controllare le coltivazioni. Come prevede la legge, i Carabinieri Forestali effettueranno i prelievi delle infiorescenze che saranno analizzate nel laboratorio dell’Univpm. Se il contenuto di THC è inferiore allo 0,2% la coltivazione è legale e sono previsti sono incentivi comunitari, se il contenuto arriva allo 0,6% è tollerato, se supera questa soglia la coltivazione va distrutta».

In quest’ultimo caso per l’agricoltore non sono previste sanzioni in quanto le condizioni ambientali possono incidere sul livello di tetraidrocannabinolo.

«Le analisi vengono effettuate con tecniche molto sofisticate. Abbiamo il laboratorio più completo e mirato di Italia con attrezzature di altissimo livello scientifico» afferma il coordinatore del progetto, il Prof. Natale Giuseppe Frega.

Più delicata è la questione degli alimenti. «Secondo la legge è il Ministero della Salute a dover definire il limite dei principi attivi presenti negli alimenti» spiega il Comandante Mari.

Il Rettore dell’Univpm Sauro Longhi ha ricordato la tradizione canapicola della regione. «I nostri nonni coltivavano la canapa per produrre fibre e lenzuola. Permetteva di integrare le economie familiari. Oggi sta rinascendo l’economia della canapa ma bisogna fare attenzione a come viene coltivata».

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